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Oltre 70mila i tumori urologici: definita una strategia condivisa

Oncologia Redazione DottNet | 20/12/2016 18:37

Il documento multidisciplinare è stato firmato a Milano da sette società scientifiche

Sono più di 77.300 i nuovi casi ogni anno in Italia di tumori urologici, ma risparmi per il sistema e appropriatezza delle cure sono possibili grazie ai team di specialisti. Per la prima volta è infatti definita una strategia condivisa per trattare queste neoplasie e sono stabiliti i volumi minimi di attività necessari per ciascuna patologia, a cui dovranno attenersi i team multidisciplinari chiamati a curare i pazienti.


    La linea condivisa è contenuta nel documento di consenso sul team multidisciplinare uro-oncologico firmato a Milano da sette società scientifiche: AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), AIRB (Società Italiana di Radiobiologia), AIRO (Associazione Italiana Radioterapia Oncologica), AURO (Associazione Urologi Italiani), CIPOMO (Collegio Italiano Primari Oncologi Medici Ospedalieri), SIU (Società Italiana di Urologia) e SIUrO (Società Italiana di Urologia Oncologica).

Nel nostro Paese sono diagnosticati annualmente oltre 77.000 nuovi casi di queste neoplasie (34.400 prostata, 26.600 vescica, 13.400 rene e vie urinarie, 2.500 testicolo, 470 pene), che rappresentano il 21% del totale delle diagnosi di cancro (365.000 stimate nel 2016).

La patologia oncologica in ambito urologico necessita sempre più di una formazione e di un approccio multidisciplinare, affermano le società scientifiche: ogni team multidisciplinare uro-oncologico, spiegano, "deve prevedere un nucleo centrale composto dalle figure professionali prevalentemente coinvolte nel processo di diagnosi e cura (urologo, oncologo medico e oncologo radioterapista) e un 'non core' team multiprofessionale che può essere coinvolto su richiesta del nucleo centrale". I dati della letteratura indicano che i team multidisciplinari, rispetto alla valutazione mono-specialistica, possono modificare il processo diagnostico e terapeutico in maniera rilevante garantendo risparmi importanti: ad esempio nel tumore della prostata fino al 20%, nella vescica fino al 22-40% e nel rene fino al 17-35%

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