Canali Minisiti ECM

Staminali da feti abortiti, via ai test in Gb post ictus

Cardiologia Redazione DottNet | 19/01/2009 15:45

Destinata a suscitare polemiche tra quanto ritengono non etico utilizzare staminali embrionali, partirà a beve in Inghilterra la prima sperimentazione clinica con cellule staminali estratte da feti umani abortiti per la cura delle lesioni cerebrali causate dall'ictus.

 A dare l'annuncio è la BBC: il trial clinico unico nel suo genere sarà condotto da Keith Muir, presso il the Southern General Hospital di Glasgow. Lo studio, che coinvolgerà per due anni quattro gruppi di tre pazienti e partirà a metà 2009, prevede l'impianto di staminali fetali nel cervello dei pazienti per vedere se le cellule riescono a rigenerare le aree neurali danneggiate dall'ictus. All'inizio verrà somministrata una dose bassa di staminali fetali, due milioni di cellule, poi dosi crescenti fino a 20 milioni. Oggi solo un terzo dei pazienti reduci da ictus recupera le proprie funzionalità completamente, gli altri o muoiono in seguito all'evento, oppure rimangono disabili. Oggi l'unico rimedio post-ictus è la fisioterapia che però non sempre dà i risultati sperati.

Tutt'altra cosa sarebbe un trattamento a base di staminali che vadano a ripristinare la popolazione di neuroni delle aree lesionate. La compagnia che ha sviluppato le cellule a partire da feti abortiti, la Reneuron, aveva già tentato due anni fa in Usa di far partire il trial, ma non ottenne il disco verde della FDA. In Gran Bretagna invece c'è stato il consenso della Medicines and Healthcare Products Regulatory Agency. ''Se funzionerà come è successo nelle sperimentazioni su animali - conclude Muir - il trapianto potrebbe permettere la crescita di nuove cellule nervose che ripristinino le funzioni nei pazienti'' che non hanno trovato giovamento dalla fisioterapia.

Commenti

I Correlati

Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole

Per colmare questo vuoto, è stato realizzato il Manifesto: “Rischio cardiovascolare residuo: analisi del contesto e delle opzioni terapeutiche, tra innovative strategie di prevenzione e sostenibilità di sistema”

Abbott annuncia la disponibilità in Italia di AVEIR™ DR, il primo sistema di pacemaker bicamerale senza fili al mondo per trattare le persone con un ritmo cardiaco anomalo o più lento del normale. Eseguiti già i primi impianti in Italia

Il documento ha affrontato il tema dell’aderenza terapeutica nei suoi diversi aspetti, sia a livello mondiale che italiano

Ti potrebbero interessare

Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole

Per colmare questo vuoto, è stato realizzato il Manifesto: “Rischio cardiovascolare residuo: analisi del contesto e delle opzioni terapeutiche, tra innovative strategie di prevenzione e sostenibilità di sistema”

Abbott annuncia la disponibilità in Italia di AVEIR™ DR, il primo sistema di pacemaker bicamerale senza fili al mondo per trattare le persone con un ritmo cardiaco anomalo o più lento del normale. Eseguiti già i primi impianti in Italia

Il documento ha affrontato il tema dell’aderenza terapeutica nei suoi diversi aspetti, sia a livello mondiale che italiano

Ultime News

Più letti