Negli Stati Uniti e all'estero la fecondazione in vitro (fivet) ha successo, garantendo la possibilità di avere un bambino al 65-86% delle donne giovani, e al 23-42% nelle ultraquarantenni.
Basta avere pazienza e non mollare. Lo dice un ampio studio del Boston IVF e del Beth Israel Deaconess Medical Center condotto su più di 6000 donne, riportato dal New England Journal of Medicine. In Italia invece le chance di successo, nonostante il progredire delle tecniche, continuano a calare, ben del 3,6% rispetto al 2003. Un prezzo significativo che secondo il ginecologo Carlo Flamigni si sta pagando alla legge 40. I risultati dello studio statunitense-israeliano parlano chiaro. A 30 dalla nascita della prima bambina in provetta e oltre un milione di bambini concepiti così, la fivet, con cui l'ovulo e lo spermatozoo vengono fecondati in laboratorio e poi impianti nell'utero materno, ha successo. I ricercatori hanno calcolato il tasso cumulativo di nascite nella popolazione, includendo tutte le pazienti sottoposte a fecondazione in vitro nonchè i cicli con embrioni congelati, raddoppiati negli ultimi anni.
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