Triptorelina e chemioterapia insieme hanno mostrato maggiore probabilità di recupero della funzione ovarica a lungo termine.
L’affidabilità della strategia terapeutica basata sulla somministrazione di analoghi dell'ormone rilasciante l'ormone luteinizzante (aLHRH) per preservare la funzione ovarica durante la chemioterapia è un argomento controverso a causa della mancanza di: 1) dati a lungo termine sulla funzione ovarica e le gravidanze; 2) dati sulla sicurezza riguardo le potenziali interazioni negative tra la terapia endocrina e la chemioterapia.
Lambertini et al. hanno effettuato uno studio parallelo, randomizzato, open-label, di fase 3 per valutare gli effetti a lungo termine della soppressione ovarica indotta da aLHRH durante la chemioterapia per tumore mammario.
Hanno preso parte allo studio donne in premenopausa affette da tumore mammario (da stadio I a III) positivo o negativo ai recettori ormonali. Le pazienti sono state assegnate in modo casuale a ricevere chemioterapia adiuvante o neoadiuvante da sola (gruppo di controllo) oppure con aggiunta di triptorelina (gruppo aLHRH).
L'endpoint primario previsto è stata l’incidenza di menopausa precoce indotta da chemioterapia. Gli endpoint post hoc sono stati la funzione ovarico a lungo termine (mediante la valutazione annuale dell’attività mestruale e definita come ripresa di almeno un ciclo mestruale), le gravidanze e la sopravvivenza libera da malattia (SLM).
Un totale di 281 donne (con età media, 39 [range, 24-45] anni) sono state randomizzate. Il follow-up è stato di 7.3 anni (range interquartile, 6.3-8.2 anni). L’incidenza cumulativa stimata di ripresa mestruale a 5 anni è stata del 72.6% (IC del 95%, 65.7%-80.3%), tra le 148 pazienti del gruppo aLHRH e 64.0% (IC del 95%, 56.2%-72.8%), tra i 133 pazienti del gruppo di controllo (rapporto di rischio [RR], 1.28 [IC del 95%, 0.98-1.68]; p=0.07; RR corretto per età, 1.48 [IC del 95%, 1.12-1.95]; p=0.006). Otto gravidanze (incidenza cumulativa stimata nei 5 anni di gravidanza, il 2.1% [IC del 95%, 0.7%-6.3%]) si sono verificate nel gruppo aLHRH e 3 (1.6% [IC del 95%, 0.4%-6.2%]) del gruppo di controllo (RR, 2.56 [IC del 95%, 0.68-9.60]; p=0.14; RR corretto per età, 2.40 [IC del 95%, 0.62-9.22]; p=0.20). La SLM a 5 anni è stata dell’80.5% (IC del 95%, 73.1%-86.1%) nel gruppo aLHRH e dell’83.7% (IC del 95%, 76.1%-89.1%) nel gruppo di controllo (aLHRH rispetto al controllo: RR, 1.17 [IC del 95 %, 0.72-1.92]; p=0.52).
Tra le donne in premenopausa con tumore mammario positivo o negativo ai recettori ormonali, la somministrazione concomitante di triptorelina e chemioterapia, rispetto alla sola chemioterapia, è risultata associata ad una maggiore probabilità di recupero della funzione ovarica a lungo termine, senza differenza statisticamente significativa nella percentuale di gravidanze. Non è stata riscontrata alcuna differenza statisticamente significativa nella SLM per le donne assegnate al trattamento con triptorelina e quelle assegnate alla sola chemioterapia.
Riferimenti bibliografici:
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