Nei pazienti con cardiomiopatia ipertrofica, la fibrosi ventricolare diffusa è risultata un indicatore importante del rischio di aritmia.
La tachicardia ventricolare non sostenuta (TVNS) è un fattore di rischio di morte cardiaca improvvisa (MCI) in pazienti con cardiomiopatia ipertrofica (CMI).
L’obiettivo dello studio è stato valutare se la fibrosi ventricolare diffusa, valutata attraverso le immagini di risonanza magnetica cardiaca (RMC), possa rappresentare un marker surrogato di aritmia ventricolare in pazienti con CMI.
Un totale di 100 pazienti con CMI (età media 51±13 anni, spessore della parete del setto 20± 5 mm) è stato sottoposto a RMC con uno scanner 1.5T per determinare la presenza di accumulo tardivo di gadolinio ventricolare (LGE) per la fibrosi focale e mappatura T1 (tempo di rilassamento T1 post-contrasto) per la fibrosi ventricolare diffusa. La presenza di TNVS è stata determinata mediante monitoraggio Holter (monitoraggio pressorio delle 24 ore) e un sottogruppo di pazienti ad alto rischio è stato sottoposto ad impianto di un defibrillatore cardioverter impiantabile (DCI).
La TVNS è stata rilevata in 23 dei 100 pazienti con CMI. La fibrosi focale ventricolare (da LGE) è stata osservata nel 87%, senza differenze significative tra i pazienti con (96%) o senza TVNS (86%, p=0.19). Tuttavia, la massa LGE è risultata maggiore nei pazienti con TVNS (16.5±19.1g) rispetto ai soggetti senza TVNS (7.6±10.2g, p<0.01). La TVNS è stata associata ad una significativa riduzione del tempo T1 di rilassamento ventricolare (422±54ms) rispetto ai pazienti che non presentavano TVNS (512±115ms; p<0.001). Si è verificata una riduzione significativa del tempo di rilassamento T1 del ventricolo nei pazienti con MCI (430±48ms) rispetto ai soggetti senza MCI interrotta (495±113ms; p=0.01) nel corso di un follow-up medio di 40±10 mesi. All'analisi multivariata il tempo di rilassamento ventricolare T1 post-contrasto e lo spessore della parete del setto sono stati gli unici fattori predittivi di TVNS.
Il tempo di rilassamento ventricolare T1 post-contrasto con RMC è risultato associato ad aritmie ventricolari nei pazienti affetti da CMI. In base ai dati ottenuti, la fibrosi ventricolare diffusa può rappresentare un indicatore importante del rischio di aritmia in pazienti con CMI.
Riferimenti bibliografici:
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