Lo studio ha evidenziato un’associazione significativa tra assunzione di magnesio molto bassa e depressione soprattutto nei giovani adulti.
La depressione è un disordine comune e spesso invalidante, quasi l’11% degli adulti di età superiore ai 60 anni e il 18.8% con età inferiore ai 60 soffre di depressione.
L’assunzione di un supplemento di magnesio è risultata collegata ad un miglioramento dei sintomi depressivi, ma non è stato chiarito il rapporto tra magnesio e depressione.
Lo scopo dello studio di Tarleton et al. è stato verificare l'esistenza di un'associazione tra l'assunzione di magnesio con la dieta e la depressione nella popolazione adulta negli USA.
Sono stati esaminati i dati riportati nel National Health and Nutrition Examination Survey per indagare il rapporto tra l’assunzione di magnesio e la depressione in 8894 adulti (con età media di 46.1 anni; di cui il 47.4% uomini) dal 2007 al 2010. E’ stato utilizzato un modello di regressione logistica per definire la relazione tra la presenza di patologia depressiva (punteggio del Patient Health Questionnaire > 5) e bassa assunzione di magnesio (<184 mg/die). Il rapporto di rischio (RR) dell’assunzione di magnesio è stato determinato con un intervallo di confidenza del 95%.
Dopo la correzione per tutti i potenziali fattori confondenti, l'associazione tra un’assunzione di magnesio molto bassa e la depressione è risultata statisticamente significativa (RR 1.16; IC del 95%, 1.06-1.30). Dopo la correzione per tutte le altre covariate, è stata riscontrata un’associazione tra bassa assunzione di magnesio e depressione nei soggetti di età inferiore ai 65 anni (RR, 1.22; IC 95%, 1.06-1.40; P=0.007), ma è sembrato che un ridotto intake di magnesio potesse risultare protettivo per lo sviluppo di depressione negli anziani (RR, 0.75; IC del 95% CI, 0.56-0.98; P=0.032).
Lo studio ha evidenziato un’associazione significativa tra assunzione di magnesio molto bassa e depressione, soprattutto nei giovani adulti. L'associazione è molto forte, con una percentuale di depressione superiore al 50% nel quintile con assunzione più bassa rispetto agli altri soggetti coinvolti. La scoperta del potenziale effetto protettivo di una bassa assunzione di magnesio in adulti anziani è sorprendente e merita ulteriori approfondimenti.
Riferimenti bibliografici:
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