L’analisi di 48 studi clinici ha messo a confronto 11 agenti terapeutici per il trattamento della depressione resistente alla terapia.
L’analisi dei dati riportati in diversi studi clinici controllati è stata effettuata allo scopo di confrontare l’efficacia, l’accettabilità e la tollerabilità di 11 agenti terapeutici in pazienti adulti affetti da depressione resistente al trattamento.
Mediante i motori di ricerca elettronici PubMed, EMBASE, Cochrane Library, Web of Science, EBSCO, PsycINFO, EAGLE e NTIS sono stati reperiti gli studi pubblicati fino a dicembre 2013. In particolare, sono stati presi in esame 48 studi, randomizzati e controllati, in cui venivano confrontati fra loro, oppure al placebo, gli agenti: aripiprazolo, bupropione, buspirone, lamotrigina, litio, metilfenidato, olanzapina, pindololo, quetiapina, risperidone e un ormone tiroideo.
La percentuale di pazienti che hanno risposto al trattamento è stata definita come efficacia primaria, mentre la proporzione di sospensione per qualsiasi causa e la sospensione per effetti collaterali sono state, rispettivamente, definite come accettabilità e tollerabilità, valutate con rapporto di probabilità (OR) e un modello bayesiano degli effetti casuali con intervalli di confidenza del 95% (CrI).
I dati relativi a 6.654 partecipanti sono stati analizzati. In termini di efficacia primaria, quetiapina (OR=1.92; 95% Crl, 1.39-3.13), aripiprazolo (OR=1.85; 95% Crl, 1.27-2.27), ormone tiroideo (OR= 1.84; 95% Crl, 1.06-3.56) e litio (OR=1.56; 95% Crl, 1.05-2.55) sono risultati significativamente più efficaci del placebo. L’analisi di sensibilità ha indicato che l’efficacia stimata per aripiprazolo e quetiapina è superiore a quella dell'ormone tiroideo e del litio. In termini di accettabilità, nessuna differenza significativa è stata riscontrata tra gli agenti attivi e il placebo. Rispetto al placebo, quetiapina (OR=3.85; 95% Crl, 1.92-8.33), olanzapina (OR = 3.36; 95% Crl, 1.60-8.61), aripiprazolo (OR = 2.51; 95% Crl, 1.11 -7.69) e litio (OR = 2.30; 95% Crl, 1.04-6.03) sono risultati significativamente meno tollerati.
In base ai dati ottenuti, la quetiapina e l’aripiprazolo sembrano essere le opzioni terapeutiche fondate su prove più solide nella terapia dei pazienti affetti da depressione resistente al trattamento, ma si consiglia al medico di interpretare questi risultati con cautela alla luce delle evidenze di potenziali effetti collaterali correlati al trattamento.
Riferimenti bibliografici:
Zhou X, Ravindran AV, Qin B, Del Giovane C, Li Q, Bauer M, Liu Y, Fang Y, da Silva T, Zhang Y, Fang L, Wang X, Xie P. Comparative efficacy, acceptability, and tolerability of augmentation agents in treatment-resistant depression: systematic review and network meta-analysis. J Clin Psychiatry. 2015 Apr;76(4):e487-98.
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