In pochi giorni oltre 7mila medici hanno aderito alla petizione lanciata da Consulcesi per accelerare l’approvazione dei Ddl in discussione in Parlamento ed ottenere finalmente l’accordo transattivo Il presidente Tortorella: «Ormai anche le istituzioni ne hanno preso atto: tutti vogliono l’intesa. Imminente la nostra nuova azione collettiva per il rimborso degli anni di scuola post-laurea non pagati»
Oltre 7mila firme in meno di tre settimane. È stata una partenza con il botto quella della petizione lanciata da Consulcesi per spingere il Parlamento ad approvare il prima possibile i Disegni di Legge sul tema degli ex specializzandi. Si tratta dei testi attualmente in discussione che propongono l’accordo transattivo tra lo Stato e i camici bianchi cui non è stato corrisposto il corretto trattamento economico durante la scuola post-laurea negli anni tra il 1982 e il 2006.
Virale, dunque, come solo il web sa fare, l’adesione da parte dei camici bianchi di tutta Italia all’iniziativa promossa dalla principale realtà di tutela medica in ambito nazionale ed internazionale. Il messaggio lanciato dai professionisti sanitari alle istituzioni è dunque molto forte: è necessario arrivare rapidamente all’unica soluzione possibile per salvaguardare, allo stesso tempo, sia il diritto del medico ad ottenere un risarcimento, sia le casse dello Stato che rischiano una emorragia da oltre 4 miliardi di euro.
Una volontà, quella dimostrata dai medici, che fa il paio con quanto sostenuto negli ultimi mesi dalle forze politiche di tutti gli orientamenti: dopo i Ddl presentati dai senatori di Forza Italia, Francesco Giro, Pietro Liuzzi e Luigi D’Ambrosio Lettieri (Atto n. 679), e dai colleghi del Nuovo Centro Destra, Andrea Augello e Piero Aiello che, insieme al già citato Lettieri, hanno elaborato l’Atto n. 1269. Anche il Partito Democratico, principale forza di governo, ha depositato un suo Ddl (Atto n. 1548) attraverso il primo firmatario Carlo Lucherini. Tutti i testi prevedono un rimborso per ogni anno di specializzazione frequentato. L’accordo, è bene sottolineare, varrà soltanto per chi avrà fatto ricorso prima della definitiva trasformazione in legge.
«Le istituzioni italiane – spiega Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi Group – hanno già preso atto della necessità di trovare un accordo che tuteli entrambe le parti: i professionisti danneggiati e lo Stato. il rischio per le casse pubbliche è quello di dover sborsare una cifra talmente grande da poter provocare un default finanziario. Le sentenze arrivano ormai sempre più rapidamente con una giurisprudenza favorevole ai medici. L’enorme successo registrato dalla nostra petizione dimostra che anche da parte dei professionisti danneggiati c’è tutta la volontà di chiudere anticipatamente la partita ed ottenere finalmente il riconoscimento di un diritto negato. Un risultato che dimostra come siano ancora tantissimi i professionisti che chiedono giustizia. È per loro – conclude Tortorella – che sta ormai per partire la nuova azione collettiva di Consulcesi, che come sempre portiamo avanti al fianco di OMCeO, Enti, Associazioni e Sindacati medici.
fonte: consulcesi
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