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L’impiego di omalizumab e i livelli di IgE nell’asma bronchiale

Pneumologia Medical Information Dottnet | 29/05/2015 12:23

Uno studio recente ha confermato l’efficacia di omalizumab e l’utilità di un test per misurare le IgE e monitorare il trattamento.

L'anticorpo monoclonale anti-IgE omalizumab è usato come terapia aggiuntiva per migliorare il controllo dell'asma in pazienti affetti da asma

Uno studio in cui sono stati analizzati i risultati degli studi clinici più importanti riferiti all’impiego di omalizumab nel trattamento dell’asma, ha evidenziato che il farmaco è stato efficace nel ridurre le riacutizzazioni e le ospedalizzazioni somministrato in terapia aggiuntiva ai farmaci steroidei assunti per via inalatoria. L’omalizumab è risultato significativamente più efficace del placebo nell'incrementare il numero dei pazienti che hanno potuto ridurre o sospendere l’assunzione dei farmaci steroidei. Inoltre, il farmaco è risultato generalmente ben tollerato ed è stato ipotizzato che il livello di IgE potrebbe essere indicativo dell’efficacia del trattamento.²

Un recente studio, prospettico e longitudinale, è stato condotto per confermare l'efficacia di omalizumab nella terapia dell’asma bronchiale allergica grave persistente e dimostrare che è possibile monitorare il trattamento farmacologico mediante l’esecuzione di un test immunologico per misurare i livelli di IgE

Sono stati coinvolti nello studio 9 pazienti di età compresa tra gli 8 e i 15 anni con asma allergica grave persistente che hanno ricevuto terapia aggiuntiva con omalizumab. Oltre ai parametri generali, sono stati registrati anche la percentuale di riacutizzazioni, il controllo dell’asma e la funzionalità polmonare (FEV1) e la concentrazione delle IgE sieriche dopo 6 e 12 mesi. La concentrazione di IgE libere è stata valutata mediante l’utilizzo del test immunologico Milenia QuickLine.¹

La durata media del trattamento è stata di 56±7.5 mesi. Dopo 12 mesi di trattamento, l’omalizumab ha mostrato una buona tollerabilità ed efficacia con una riduzione della percentuale di riacutizzazioni, un miglioramento significativo del controllo dell'asma (ACT; p<0.001) e FEV1 (p <0.01). Dopo sei mesi di terapia, è stata osservata una significativa riduzione delle IgE totali che sono passate da 1253±407 IU/ml a 466±120 IU/ml (p<0.01). I livelli di IgE libere sono risultati al di sotto del limite di rilevabilità in tutti i pazienti durante il trattamento con omalizumab anche dopo una riduzione del dosaggio del farmaco somministrato. Il livello di IgE libere è aumentato solo in seguito alla sospensione del trattamento.¹

I risultati dello studio hanno confermato una buona efficacia terapeutica di omalizumab nella terapia dei pazienti affetti da asma grave persistente e hanno evidenziato che un test immunologico semplice e rapido per misurare le IgE libere può essere associato alla valutazione clinica completa come valido strumento per il monitoraggio del trattamento con omalizumab.¹

Riferimenti bibliografici:

1. Steiss JO, Schmidt A, Rudloff S. Monitoring of omalizumab therapy by measuring free IgE using a bedside immunoassay. Clin Lab.2015;61(1-2):31-7.

2. Normansell R, Samantha W, Milan1 SJ, Walters EH, Nair P. Omalizumab for asthma in adults and children. The Cochrane Collaboration. Published by JohnWiley & Sons, Ltd. 2014

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