Due novità del disegno di legge che riforma l’accesso dei sanitari nel Servizio Sanitario Nazionale presentato dal Ministero della Salute e pronto per essere girato a quello dell’Istruzione, riguardanti la carriera del medico ospedaliero distinta in
Due novità del disegno di legge che riforma l’accesso dei sanitari nel Servizio Sanitario Nazionale presentato dal Ministero della Salute e pronto per essere girato a quello dell’Istruzione, riguardanti la carriera del medico ospedaliero distinta in professionale e manageriale, e la possibilità di essere assunti negli ospedali con lo stipendio della caposala (Dsuper) senza avere il titolo di specialista, non piacciono all’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Milano.
«Ritengo vergognoso questo fatto – afferma Roberto Carlo Rossi, Presidente di OMCeO Milano -. Che c’entra lo stipendio della caposala? Sono medici, infatti, con tutte le responsabilità annesse e connesse. Trovo inoltre semplicemente folle che un medico venga discriminato a seconda del ruolo di manager e di professionista».
«La verità è che a causa dell’imminente uscita dalla professione di molti medici, per una scarsa programmazione dei posti in scuola di specialità (troppi pochi rispetto agli immatricolati prima e ai laureati dopo) e soprattutto per una scarsa volontà di investire nel personale medico – continua il Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Milano - si trova più comodo degradare gli ufficiali a sottufficiali per pagarli di meno. Mantenendogli peraltro le stesse responsabilità. Con l’aggravante che il paziente che si ritiene danneggiato potrà sostenere di essere stato curato anche da un non specialista, facendo così lievitare la cosiddetta medicina difensiva».
La finalità del divieto è di garantire la massima efficienza e funzionalità operativa all'Ssn, evitando gli effetti negativi di un contemporaneo esercizio, da parte del medico dipendente, di attività professionale presso strutture accreditate
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