Numerosi studi hanno confermato l'associazione tra la carenza di folati e i sintomi depressivi.
L’omocisteina, amminoacido solforato derivante dal metabolismo della metionina, risulta un sensibile marcatore del deficit dei folati e della Vitamine B12. Numerosi studi hanno confermato l'associazione tra carenza di folati e depressione, ma non è completamente noto se l'omocisteina possa svolgere un ruolo più diretto nell’espressione dei disturbi dell'umore.
Una ricerca condotta dal Dott. Teodoro Bottiglieri dell’Institute of Metabolic Disease di Dallas, ha descritto le correlazioni biochimiche, neurochimiche e cliniche della carenza di folato e di iperomocisteinemia in relazione alla depressione. La studio ha rilevato una notevole associazione tra folati, omocisteina e sintomi depressivi ma non ha ancora reso chiaro se l’omocisteina è coinvolta direttamente e agisce come causa primaria dei sintomi depressivi o se invece è solo un marker dei folati e della vitamina B12.
Difatti, alcune variazioni riportate in queste associazioni, potrebbero essere attribuite ad abitudini alimentari, differenze culturali e genetiche tra le varie popolazioni.
Le prospettive future degli autori, sulla base dei loro risultati, prevedono un monitoraggio dei livelli di omocisteina plasmatica come marker di riferimento, lo stato dei folati, e l’attività funzionale della metilazione dipendente della metionina.
Per saperne di più: Homocysteine and folate metabolism in depression.
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