Vaccini, ingegnerizzazione delle cellule staminali, nanotecnologie applicate. Sono queste alcune tra le frecce più acuminate e promettenti oggi in mano alla ricerca per combattere i tumori, soprattutto quelli rari. Studi che vedono protagonista l'Italia con l'Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori (IRST) IRCCS di Meldola e i suoi laboratori unici in Italia e una radio-farmacia dedicata ai tumori leader sia per l'Europa che per gli Usa.
I risultati ottenuti saranno al centro della III conferenza internazionale sulla Ricerca Traslazionale in Oncologia. In particolare, grazie al vaccino 'su misura' contro il melanoma metastatico, la sopravvivenza dei pazienti è 4 volte superiore rispetto ai quelli in cui il vaccino non induceva tali risposte e con effetti collaterali pressoché nulli. "Al momento il vaccino - sottolinea - Massimo Guidoboni, responsabile dell'Unità Operativa di Immunoterapia e Terapia Cellulare Somatica dell'Irst - funziona nel due terzi dei 79 pazienti trattati. Ma abbiamo in corso un nuovo studio clinico, da noi creato, teso a migliorare ulteriormente l'efficacia di questo trattamento e che prevede la combinazione con radioterapia e interferon alfa". "L''auto-vaccino' - spiega Dino Amadori, Direttore Scientifico IRST - viene prodotto utilizzando le cellule del sangue e quelle tumorali del paziente che vengono 'frullate' in modo da ottenere una 'pappina' da cui si prelevano le cellule dendritiche che vengono fatte convivere in provetta per qualche giorno con il tumore in modo che imparino a riconoscerlo.
fonte: ansa
Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia
Dal melanoma al seno. Da studiare il fenomeno della resistenza in certi pazienti
Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica
I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib
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