Il deficit di ferro e la carenza di ferro causata da anemia, sono i disturbi più comuni, in particolare quello provocato da un incremento del fabbisogno del ferro durante la gravidanza.
Questo può rappresentare, talvolta, un rischio per un parto prematuro, può causare un ritardo della crescita fetale, o la nascita di un neonato sottopeso. Uno studio condotto all’Università Sapienza di Roma, ha valutato l’efficacia della somministrazione di lattoferrina, rispetto al solfato ferroso, impiegati nel trattamento della carenza di ferro.
Dalla ricerca è emerso che la sola somministrazione per via orale di solfato ferroso, spesso non riesce a far aumentare i parametri ematologici presi in esame; in più, provoca effetti negativi. Per sopperire alla forte necessità delle donne in gravidanza di ferro, è stata studiata l’efficacia e la sicurezza della somministrazione orale di lattoferrina; questa aumenta notevolmente il numero di globuli rossi, il valore dell’emoglobina, di ferro sierico totale e di ferritina sierica già dopo soli 30 giorni di trattamento.
Quindi lattoferrina rappresenta un’alternativa più efficace e sicura del solfato ferroso, in particolare nelle donne in gravidanza.
Se l’argomento ti interessa e vuoi conoscere i dati dello studio, leggi: Lactoferrin efficacy versus ferrous sulfate in curing iron deficiency and iron deficiency anemia in pregnant women
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