Uno dei farmaci chemioterapici più diffusi, il 5-fluorouracile (5-FU), provoca danni al cervello che persistono anche per anni dopo la fine del trattamento. E' quanto emerge da uno studio condotto in test di laboratorio dai ricercatori dell' università americana di Rochester, comparso sulla rivista Journal of Biology.
Il farmaco, utilizzato spesso in associazione con altri per curare vari tipi di tumore (come quelli del seno, del colon e del pancreas), è finito sotto la lente degli studiosi che due anni fa scoprirono gli effetti neuro-tossici di altri tre chemioterapici (carmustina, cisplatina e citosina arabinoside).
Questa volta gli scienziati hanno dimostrato, attraverso esperimenti in provetta e su topi, che il 5-fluorouracile danneggia le cellule progenitrici del sistema nervoso centrale e gli oligodentrociti. Questi ultimi, come noto, ricoprono un ruolo essenziale, in quanto producono la sostanza lipidica (mielina) che costituisce la guaina dei neuroni grazie alla quale si velocizza la comunicazione nervosa: se la mielina non viene continuamente rinnovata, la trasmissione neuronale rischia di essere compromessa. In particolare, i ricercatori hanno dimostrato che gli oligodentrociti scompaiono dal cervello dei topi dopo 6 mesi dal trattamento con 5-FU.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
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Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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