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Caso Englaro, la sentenza divide la politica

Medicina Generale Redazione DottNet | 14/11/2008 09:03

E' una sentenza che spacca in due il mondo politico, quella pronunciata dalla Cassazione sul caso di Eluana Englaro. Se la richiesta di arrivare a una legge è sostanzialmente condivisa, le motivazioni sottostanti e, soprattutto, le reazioni a caldo alla decisione della Suprema Corte testimoniano una profonda frattura. E tra chi, nel Pdl e nell'ala cattolica del Pd, si scaglia contro il pronunciamento dei giudici, c'è chi parla senza giri di parole di ''omicidio'' o ''eutanasia'' come il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano, mentre i 'laici' del Pd plaudono alla decisione della Cassazione e chiedono al più presto un testo normativo che tuteli l'autodeterminazione dei singoli attraverso il testamento biologico.

 Ecco, in sintesi, le principali prese di posizione espresse poco dopo la sentenza.
EUGENIA ROCCELLA - ''Eluana è la prima cittadina italiana che morirà per sentenza della magistratura'', commenta il sottosegretario al Welfare con delega ai temi bioetici. ALFREDO MANTOVANO - Per il sottosegretario all'Interno ''parte della magistratura rifiuta la tutela della vita umana e privilegia forme più o meno velate di eutanasia e di omicidio''.
MARA CARFAGNA - ''Togliere alimentazione e idratazione a un essere umano ancora in vita equivale a ucciderlo'', afferma il ministro per le pari opportunità.
MAURIZIO SACCONI - Per il ministro del Welfare la sentenza dimostra che serve una legge ''leggera, dedicata alla regolazione della fine del ciclo vitale, rispettosa dei diritti della persona e della famiglia, come dei medici''.


FRANCESCO COSSIGA - Secondo il senatore a vita ''con questa sentenza si introduce nel nostro ordinamento l'istituto giuridico dell'eutanasia l'eutanasia''.
GAETANO QUAGLIARIELLO - ''Ponzio Pilato non abita solo alla Consulta, ma anche alla Corte di Cassazione'', dice il vicepresidente vicario dei senatori PdL.
ANNA FINOCCHIARO - ''I giudici non fanno che ribadire, di fatto, la necessità che si trovi al più presto una soluzione per garantire il diritto all'autodeterminazione del paziente'', dichiara la presidente del gruppo Pd al Senato.

LANFRANCO TENAGLIA - ''Il centrodestra non attacchi in maniera scomposta i giudici - sostiene il ministro ombra della Giustizia -. L'intervento della Cassazione dimostra l'esistenza di un vuoto legislativo''.
IGNAZIO MARINO - ''Sospendere le terapie a chi si trova in stato vegetativo persistente non è un omicidio ma prendere atto del fatto che non c'è più nulla da fare'', dice il presidente della Commissione d'inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale.
DONATELLA PORETTI - ''Bene questa sentenza. Ora - avverte la senatrice del Pd - serve una legge che ricalchi la sentenza''.
ROSI BINDI - Per la vice presidente della Camera ''chi oggi parla di eutanasia è il principale responsabile politico di questa situazione perchè nella precedente legislatura ha impedito l'approvazione di una legge su questa materia''.
NO 'BIPARTISAN' - ''E' una delle pagine più tristi della nostra Storia. Eluana è condannata a una morte terribile''. E' la posizione di un gruppo bipartisan di parlamentari, che comprende anche esponenti cattolici del Pd, come del Pd Paola Binetti, Luigi Bobba, Marco Calgaro, Donato Mosella accanto a esponenti della Lega (Molteni e Polledri), del Pdl (Bocciardo, Di Virgilio, Farina, Lupi, Pagano, Saltamartini, Vignali), dell'Udc (Capitanio Santolini e Volontè).
 

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