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Paolo Scollo è il nuovo presidente della Sigo. Trojano all'Aogoi

Ginecologia Redazione DottNet | 14/10/2013 15:12

Il prof. Paolo Scollo è il nuovo presidente della Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo). Lo ha eletto l'88simo congresso nazionale dei ginecologi a Napoli. Subentra al prof. Nicola Surico. Cinquantasei anni, nato a Siracusa, sposato con due figli il prof. Scollo è il direttore del dipartimento Materno-Infantile dell'azienda ospedaliera Cannizzaro di Catania.

 Dal 2011 era vice presidente della Sigo e dal 2012 presiede anche la Società italiana di oncologia ginecologica (Siog). "E' un grandissimo onore poter dirigere per i prossimi tre anni una così prestigiosa Società scientifica - afferma Scollo - le due parole d'ordine della mia presidenza saranno continuità e ammodernamento. In questi ultimi anni noi ginecologi abbiamo portato avanti tanti importanti progetti di ricerca e di prevenzione e avviato numerose collaborazioni con le istituzioni e altre associazioni mediche. Queste iniziative - osserva Scollo - proseguiranno insieme a nuovi programmi sempre rivolti alla salvaguardia del benessere e della salute femminile".

Ostetrici: "L'obiettivo di questa presidenza è quello di portare la ginecologia italiana in un network europeo con altre società scientifiche francesi, spagnole, inglesi per entrare in un sistema di progetti internazionali e studi epidemiologici.

Questo accreditamento a livello comunitario ci permetterà, una volta consolidato, di essere considerati interlocutori diretti, a livello di indirizzo sanitario delle Comunità Europea". E' quanto dichiara Vito Trojano, appena confermato Presidente dell'Associazione ostetrici ginecologi ospedalieri(Aogoi) per il triennio 2014-2016. "Fondamentale - aggiunge - è intervenire sul contenzioso giudiziario e limitare la colpa medica alla sola 'colpa grave', come avviene quasi ovunque a livello comunitario. Altro obiettivo è ridefinire il percorso del rischio clinico, con un accento sulla valutazione dell'organizzazione della struttura nella quale il medico opera perché proprio questa, insieme alla carenza di personale, sono la causa maggiore degli incidenti sanitari. Infine continueremo a batterci per la tutela degli operatori sanitari, che è direttamente proporzionale alla tutela della salute dei pazienti".

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Fonte: sigo, aogoi

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