Si comincia a intravedere all'orizzonte un farmaco che aiuti le persone colpite da autismo, aiutandole a combattere il sintomo cardine del disturbo autistico, le difficolta' relazionali
Si chiama 'STX209' o arbaclofene ed ha passato con successo la seconda fase di sperimentazione clinica, i cui risultati sono stati annunciati all'International Meeting for Autism Research (IMFAR) tenutosi a San Sebastian (Spagna) da Jeremy Veenstra, docente di psichiatria pediatrica e farmacologia alla Vanderbilt University. ''Si tratta di risultati importanti che incoraggiano a proseguire nelle sperimentazioni su un numero piu' ampio di pazienti in un trial di fase III multicentrico'' - commenta Antonio Persico, neuropsichiatra infantile dell'Universita' Campus Bio-Medico di Roma esperto di autismo, che era presente al convegno spagnolo ed ha quindi ascoltato dal vivo i risultati resi noti dalla farmaceutica Usa Seaside Therapeutics, i primi risultati della piu' grande sperimentazione clinica mai eseguita su pazienti autistici. L'arbaclofene, spiega Persico, e' un farmaco sperimentale che e' stato inizialmente studiato per la sindrome dell'X fragile, spesso associata a disturbo dello spettro autistico. Agisce come antagonista di alcuni recettori del sistema nervoso, riducendo l'eccesso di attivita' neurale che e' un segno distintivo dell'autismo. Il farmaco e' stato testato su 150 pazienti, spiega Persico, per 12 settimane, e non si sono evidenziati particolari problemi tossicologici; inoltre si e' mostrata una qualche evidenza di efficacia terapeutica, aspetti che insieme incoraggiano a passare allo stadio III di sperimentazione.
fonte: società neuropsichiatria
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