Si lavora meglio e si guadagna di più. Con un po' di intraprendenza la scelta diventa quasi automatica, prendere bagagli e borsa del medico per proseguire il proprio percorso accademico e professionale all'estero. Secondo uno studio del Sindacato medici italiani (Smi) sui dati di Federspecializzandi, sono in aumento i giovani camici bianchi che, una volta conseguita l'agognata laurea, decidono di emigrare all'estero per specializzarsi.
Tra le mete preferite c'é proprio l'Inghilterra dove uno specializzando guadagna quasi il doppio di un collega italiano e dove da anni c'é una forte carenza di medici. "Sarebbe però assurdo pensare che si tratti solo di una questione economica - dice il presidente nazionale dello Smi, Giuseppe Del Barone - La qualità della vita e quella lavorativa in altri Paesi europei, come appunto il Regno Unito, sono decisamente superiori. L'Italia purtroppo non premia i giovani professionisti e anzi li mortifica con scelte assurde come quella di ridurre del 10% i posti di specializzazione". E' proprio di ieri la notizia che con il nuovo decreto del ministero dell'Università e ricerca per gli specializzandi di medicina, ci sarà un taglio di 500 che farà diminuire i posti da 5.000 a 4.500. "In questo modo - dice Del Barone - si spendono tanti soldi per preparare i medici e nel momento in cui potrebbero mettere le loro professionalità al servizio dei cittadini, questi sono costretti a farlo in un altro Paese. Il nostro sistema sanitario si impoverisce sempre di più a favore di quelli esteri che guadagnano medici già formati a costo zero. E il paradosso sarà che allo stesso tempo, per la nostra carenza di specialisti, saremo costretti a cercarne all'estero".
E contro i tagli la prima regione a scendere in piazza è la Campania, dove Federspecializzandi ha iniziato una raccolta firme tra studenti, neo-laureati e specializzandi e con un sit-in per chiedere un incontro urgente con i vertici della Regione. Persi i 500 posti di specializzazione, 35 solo a Napoli tra Federico II e II Ateneo, restano da salvare le borse di studio regionali. "Con queste - dicono il presidente e il segretario di Federspecializzandi, Luca Buonaiuto e Gianni Antonio Della Corte - si possono almeno in parte compensare questi tagli.
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Fonte: Smi
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