I certificati telematici di malattia, introdotti ormai tre anni fa, sono praticamente a regime con percentuali del 99,8 percento rispetto al cartaceo, mentre la prima fase di trasmissione elettronica dei dati delle ricette mediche si è praticamente conclusa in tutte le regioni italiane. Il dato è emerso nel corso del convegno sul web 2.0 in sanità Tecnosan 2013. Sulla scorta del decreto "Cresci Italia 2.0", nei primi 6 mesi dell'anno si passerà alla vera prescrizione senza carta, scompariranno cioè le tradizionali ricette rosse, per andare a regime a fine 2015, come abbiamo già anticipato in passato (clicca qui per scaricare il report sulla sanità elettronica).
Intanto la Fimmg non condivide il funzionamento di tessera sanitaria, Sogei e ricetta elettronica: sono ancora troppe cose che non vanno, titola Fimmgnotizie, la testata giornalistica on-line della Federazione medici di medicina generale. Vincenzo Landro, il coordinatore risorse informatiche Fimmg, riflette sulle prescrizioni elettroniche e sottolinea come risulti difficile scindere le questioni tecniche da quelle sostanziali: innanzitutto il ritorno ai Mmg in termini di servizio. Secondo l’esponente della Fimmg diventa importante la presenza di un Sistema di accoglienza regionale (Sar) che offra servizi bidirezionali, senza il quale il medico non potrà disporre di referti, notifiche e tutto il necessario per curare i pazienti e si limiterebbe “in pratica a fare un "favore" alla Regione, a Sogei/Ministero, spedendo prescrizioni elettroniche in cambio di niente”. Senza un Sar efficiente, spiega Landro nel suo articolo “non si dovrebbe accettare l'invio elettronico al Sistema di accoglienza centrale, che avrà comunque problemi di banda, rallentamenti e nessuna possibilità di interazione per gli inevitabili problemi.
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Fonte: Fimmg
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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