A pochi giorni dal conclave, la Germania del papa dimissionario fa cadere un altro tabu': la Chiesa cattolica tedesca apre alla pillola del giorno dopo, nei casi di stupro. In giornate drammatiche per il Vaticano, non poteva arrivare un segnale piu' sferzante, dalla conferenza apostolica alemanna. La strada indicata dalla potente Chiesa tedesca e' inequivocabilmente quella del cambiamento. Mentre i sondaggi raccontano una grande voglia di riforme fra i fedeli, i vescovi si allineano sulla posizione assunta dal cardinale di Colonia, Joachim Meisner - uno dei quattro porporati alemanni che andranno a Roma per eleggere il nuovo Papa -, il quale aveva annunciato alla sua comunita' l'intenzione di autorizzare la somministrazione del farmaco nelle cliniche cattoliche, a donne che siano state vittime di violenza.
Venerdì scorso, a Treviri, hanno dimostrato di essere tutti d'accordo con lui: la decisione e' stata presa all'unanimita'. Il primo passo verso una breccia, che apre la strada a un possibile riconoscimento della funzione degli anticoncezionali, per ora circoscritto allo stupro, e' stato compiuto da un religioso, il 79/enne Meisner, in grado di fare autocritica, e noto per i suoi modi politicamente 'scorretti'. La spinta al cambiamento arriva infatti dopo il caso sollevato da una donna che si e' vista negare la prescrizione della pillola del giorno dopo da due strutture sanitarie cattoliche di Colonia. Un fatto sul quale la Chiesa locale ha preso subito una posizione di severa condanna: ''Quello che e' accaduto ci mortifica profondamente'', aveva detto il cardinale. E anche la conferenza episcopale aveva commentato con nettezza l'accaduto: la mancanza di fiducia nella istituzione ecclesiastica ''dipende dai nostri fallimenti come Chiesa'', era stato il commento. Con la decisione di oggi, i vescovi hanno però sottolineato di dare il via libera all'uso di farmaci in grado di impedire la fecondazione, ma non a quelli che producano un vero e proprio aborto. Oggi e' possibile trovare sul mercato - e' stato detto - prodotti in grado di avere effetti diversi rispetto al passato. Precisazioni che non attutiscono l'impatto in qualche modo rivoluzionario di questa scelta. ''La decisione della donna colpita (da violenza) deve essere rispettata'', ha spiegato il presidente della conferenza episcopale mons. Robert Zollitsch. Anche dal Vaticano, comunque, arrivano voci non contrarie. ''Quella dei vescovi tedeschi non e' un'apertura alla pillola del giorno dopo, cioe' alla pillola abortiva, ma semplicemente a un farmaco con effetto contraccettivo il cui uso, nei casi di donne che abbiano subito violenza, e' ammesso e non comporta problemi morali poiche' il tentativo di concepimento e' ottenuto per mezzo della forza e non scaturisce da un atto di amore coniugale'', dicono fonti della Pontificia Accademia per la Vita.
Il commento di Viale.''O c'e' un farmaco contraccettivo nuovo che io non conosco e che vorrei conoscere, visto che mette d'accordo anche i cattolici, oppure l'Accademia della Vita ha distinto due farmaci che in realta' hanno la stessa azione''. Cosi' Silvio Viale, ginecologo e presidente dei Radicali italiani, commenta le precisazioni della Pontificia Accademia della Vita, secondo cui i vescovi tedeschi non hanno aperto alla pillola del giorno dopo ma a un farmaco con effetto contraccettivo. ''La pillola del giorno dopo - spiega - e' contraccezione d'emergenza e si puo' fare in quattro modi: o con il levonorgestrel, che e' un progestinico ed in Italia e' presente in due farmaci venduti come pillola del giorno dopo; o con forti dosi di estrogeni, ma e' un metodo non piu' praticato; o con normali pillole contraccettive a dosi maggiori''. In altre maggiori, a seconda del tipo di pillola, si danno in due somministrazioni ripetute dalle 2 alle 6 pillole, che quindi e' una combinazione di estroprogestinici ed e' noto come metodo Yuzpe. ''Infine si puo' usare il mifepristone (principio attivo della pillola abortiva Ru486) - aggiunge - ma ad un dosaggio molto piu' basso''. Tra questi 4 metodi il piu' diffuso e' il levonorgestrel. ''L'Accademia della Vita - continua il ginecologo - fa la distinzione tra levonorgestrel e metodo Yuzpe, che in realta' hanno la stessa azione''. Inoltre la contraccezione d'emergenza ''non influisce in alcun modo sul destino dell'embrione - conclude Viale - perche' agisce nell'intervallo di tempo tra il rapporto e l'ovulazione. Disturba l'ovulazione, ma se l'embrione e' gia' formato non vi influisce''.
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Fonte: interna
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