Una persona su due ricoverata per scompenso cardiaco acuto ha bisogno di un ulteriore ricovero, o peggio muore, entro pochi mesi dal primo ingresso in ospedale.
A ricordarlo è Marco Metra, professore associato di cardiologia all'Università Ospedale di Brescia, nonchè chairman e membro del comitato scientifico dell'Heart Failure 2008, convegno annuale organizzato dalla Società Europea di Cardiologia. Lo scompenso cardiaco, spiegano gli esperti, è la difficoltà del cuore a pompare la giusta quantità di sangue che l'organismo richiederebbe per funzionare normalmente, e rappresenta la più importante complicanza di ogni malattia cardiaca. Tuttavia, ''è tuttora una condizione non molto 'pubblicizzata' - spiega Metra - l'opinione pubblica non è cioè sensibilizzata a sufficienza. E' anche per questo che abbiamo appena finito di discutere per organizzare una Giornata Europea dedicata proprio allo scompenso cardiaco''. Eppure, anche se poco considerato lo scompenso è una condizione preoccupante: ''La mortalità durante il primo ricovero è del 5-8% - aggiunge l'esperto - mentre la mortalità nei mesi successivi può essere del 10-20%.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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