''I medici del Servizio sanitario nazionale potranno svolgere anche libera attività professionale fuori dalla struttura pubblica ma a patto che, da privati, il numero delle prestazioni eseguite non sia superiore a quello delle prestazioni effettuate in ospedale''.
A spiegarlo è il sottosegretario al Welfare con delega alla Salute Ferruccio Fazio, che sta lavorando ad un nuovo assetto dell'attuale sistema dell'intramoenia dei medici pubblici. Attualmente, il medico pubblico può scegliere di svolgere anche la libera professione e può farlo in due modi: all'interno della struttura pubblica dove già lavora (intramoenia, e in questo caso il guadagno sarà concordato con l'azienda ma il medico riceve una indennità di esclusiva) o fuori dalla struttura pubblica (in tal caso il medico rinuncia all'indennità di esclusiva e deve comunicare ogni anno le sua scelta in tal senso). In via transitoria, dal momento che non tutte le strutture pubbliche sono ancora attrezzate per consentire lo svolgimento dell'intramoenia, il medico può esercitare tale opzione fuori dalla struttura ma in altre strutture comunque convenzionato con quella di appartenenza.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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