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Carcinoma midollare, risultati incoraggianti dal Vandetanib

Oncologia Redazione DottNet | 13/09/2012 19:29

Vandetanib, la prima molecola capace di bloccare la proliferazione delle cellule tumorali del carcinoma midollare della tiroide puo' inaugurare una nuova era nel trattamento di questa rara forma di tumore. Lo sostengono gli esperti internazionali, riuniti a Pisa, per il 36/o Congresso dell'associazione europea della tiroide, secondo i quali il farmaco sviluppato da AstraZeneca puo' essere fondamentale nella cura di questo cancro che rappresenta il 5% delle neoplasie tiroidee e colpisce ogni anno circa 200 italiani e 2.400 persone in Europa.

 ''Fino a ieri - spiega Rossella Elisei, professore associato del dipartimento di Endocrinologia dell'Universita' di Pisa - l'unica soluzione contro il carcinoma midollare era l'asportazione della lesione cancerosa e dell'intera ghiandola tiroidea. Ma per le diagnosi tardive, in caso di malattia in fase avanzata o metastatica, non avevamo a disposizione cure valide, anche perche' chemio e radioterapia hanno dimostrato di essere inefficaci. Vandetanib ha invece dimostrato una grande efficacia, riuscendo a ridurre la velocita' di crescita e addirittura a bloccare le cellule tumorali.

Non esistono terapie equivalenti al momento: vandetanib rappresenta l'unica opportunita' di trattamento per questo tumore localmente avanzato o metastatico. Il farmaco è usato negli Stati Uniti gia' dal 2011 e in Europa e' stato approvato a febbraio: sono gia' trascorsi molti mesi e l'attesa, per i pazienti e per noi medici inizia a essere frustrante''.
La molecola agisce attraverso l'inibizione del fattore di crescita vascolare endoteliale ed e' in grado di bloccare la crescita dei vasi che portano sangue al tumore. Inoltre, blocca i recettori del fattore di crescita epidermico, riducendo la crescita e la sopravvivenza tumorale. Lo studio clinico condotto su 331 pazienti, il 20% dei quali arruolati in Italia, ha dimostrato che vandetanib permette una riduzione del 54% del rischio di progressione di malattia rispetto al placebo. ''Per il paziente - conclude Elisei - il vantaggio principale e' che la terapia con vandetanib, che richiede l'assunzione di una compressa al giorno, non implica ospedalizzazione e puo' essere seguita direttamente da casa''.

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