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Formazione dei medici di base: per lo Snami ci sono ancora troppe disparità. Aumenta il disagio della categoria

Professione Redazione DottNet | 17/05/2012 17:17

Monta in tutta Italia la protesta dei medici in formazione specifica in medicina generale. Si battono per u compenso che non sia la metà di quello percepito dai “fortunati” specializzandi ed erogato sotto forma di borsa di studio. Ma chiedono anche l'immediata detassazione della borsa di studio (oggi con una doppia tassazione Irpef) al pari di quanto avviene per i medici specializzandi ed i dottorandi, e la revisione delle attuali incompatibilità di altre attività di lavoro con la frequenza del corso di medicina generale. Vogliono che la valorizzazione del ruolo del corsista di medicina generale passi attraverso l' adozione di un contratto di formazione specifica di medicina generale.

 E infine desiderano che ci sia un’uniforme adozione, all' interno di tutte le Regioni, di un sistema formativo professionalizzante performante, unitamente alla definizione di un core curriculum. Ed ancora, l'introduzione di standard e requisiti di qualità e l'adozione di relative modalità di monitoraggio, oltre che di verifica periodica della qualità della formazione. In sintesi, i giovani medici di medicina generale chiedono "maggiori riconoscimenti a fronte di maggiore responsabilità assistenziale all' interno del percorso formativo-professionale, il che si tradurrebbe nell'avere medici di famiglia meglio formati, con beneficio per la popolazione e con una migliore allocazione delle risorse da parte delle Regioni". Ormai, dunque, la protesta dilaga in tutta Italia dove appare ormai evidente il malcontento dei Medici corsisti che sottolineano le difficoltà  insite in un percorso formativo che di fatto mortifica professionalmente ed economicamente chi vorrebbe un giorno diventare Medico di Famiglia. Roberto Pieralli, Responsabile Snami del 118 Emilia e Romagna, già corsista, continua a denunciare le criticità del sistema  “ Sono uno di quelli che  suo tempo ha dovuto lasciare a malincuore la scuola per accedere alla Medicina Generale.

Il  corso  condivide le stesse inibizioni ed incompatibilità con le scuole di specializzazione, di cui non condivide però lo stipendio che risulta essere di circa 11.603,00 euro lordi annui, con assicurazione professionale ed infortuni a proprio carico. Tra una cosa e l’altra ogni Medico dovrebbe   vivere con 650–700,00 euro al mese, praticamente impossibile al giorno d'oggi. Questo blocca gioco forza la partecipazione di tutti i giovani Colleghi, pur se vincitori di concorso, che hanno famiglia o un mutuo da pagare e non godono di altre entrate. Infatti le attività che si possono svolgere contemporaneamente alla frequenza del  corso  sono saltuarie, conferite in riserva,  spesso per pochi mesi e quindi senza nessuna garanzia. Va  preso in considerazione il fatto che qualunque giovane abilitato alla Medicina e Chirurgia possa fare il medico di Medicina Generale, di Continuità Assistenziale, di Emergenza Sanitaria Territoriale con incarichi a termine da graduatoria aziendale, via via rinnovati negli anni. In questa maniera molti Medici lavorano da tempo, magari continuativamente anche per  10 anni.
Il paradosso è che gli stessi non sarebbero “idonei” per un incarico a termine”. Angelo Testa, Presidente Nazionale dello SNAMI gli fa eco: “Ci muoveremo perchè le Regioni applichino l'art. 12 del D.M. che prevede la possibilità di attivare il tempo parziale, per un adeguamento degli emolumenti equiparandolo a chi frequenta una scuola di specializzazione e complessivamente perchè tutta la normativa, che si è dimostrata inadeguata all'evoluzione dei tempi ed ormai obsoleta, sia oggetto di revisione. Se si continua in questa maniera si impedisce ai giovani l’inserimento alla professione con relativo  versamento dei contributi, si stimola pesantemente il lavoro nero e si favorisce l'emigrazione”. Anche Napoli fa sentire la sua voce: Bruno Zuccarelli, presidente di OMCeO Napoli, ha ricevuto una folta rappresentanza di giovani medici chirurghi, che stanno frequentando il corso di formazione triennale di medicina generale e che, in mattinata, hanno occupato simbolicamente la sede dell’Ordine. Dopo aver ascoltato con attenzione le istanze dei giovani medici, Zuccarelli ha assicurato il massimo impegno dell’istituzione ordinistica nel sollecitare Regione e Ministero della Salute ad affrontare urgentemente e in modo radicale le gravi criticità dei tirocinanti. Tra i problemi sul tappeto la necessità di perequare il ridicolo trattamento economico (€ 11.600 lordi annui), giuridico e fiscale a quello attualmente erogato ad altri colleghi che espletano analoghi corsi  di formazione post-laurea: “E’ veramente insopportabile – ha stigmatizzato il presidente - che trattamenti economici così bassi e inadeguati siano ulteriormente penalizzati da un trattamento fiscale iniquo. E’ altresì insopportabile – ha aggiunto – che tali trattamenti economici vengano peraltro erogati con scarsa puntualità ed in modo assolutamente irregolare». Zuccarelli, infine, si è impegnato a coinvolgere i Presidenti degli altri Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della  Campania sull’obiettivo comune di stimolare il Governatore Caldoro ad assumere, con la massima urgenza, le iniziative necessarie a risolvere i problemi di propria competenza, a cominciare dalla regolarità e dalla puntualità dei pagamenti”.

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