E' polemica sulle nuove linee guida della legge 40 sulla procreazione assistita messe a punto dal sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella e che la prossima settimana dovrebbero arrivare all'esame del Consiglio superiore di sanita' (Css). Per l'associazione Coscioni si tratta di un ''colpo di mano'' con il quale si vieta la diagnosi pre-impianto sugli embrioni. Per Roccella, invece, la polemica e' strumentale poiche' la legge 40 ''gia' vieta la diagnosi preimpianto''.
Duro il giudizio di Filomena Gallo dell'associazione Coscioni: ''le linee guida che Roccella con un vero e proprio colpo di mano di fine mandato vorrebbe fare approvare - afferma - sono illegittime sia sul piano scientifico che su quello giuridico, poiché vieterebbero le indagini cliniche sull' embrione restringendo l'applicazione di tecniche consolidate; viene inoltre stabilito un sistema di schedature dei pazienti infertili". Ma su questo punto Roccella dissente nettamente: ''Non c'é stato alcun colpo di mano. La diagnosi pre-impianto sugli embrioni - afferma - è già vietata dalla legge e le linee guida non possono 'scavalcare' la legge stessa". Quanto al contenuto delle nuove linee guida, si tratta, ha spiegato Roccella, di un adeguamento "alla direttiva europea 191 sulla tracciabilità e sicurezza di cellule e tessuti, nella quale anche la procreazione assistita rientra. Con le nuove linee guida, dunque, si prevedono nuovi requisiti per i centri di procreazione assistita proprio in merito alla tracciabilità di cellule e tessuti, con una grande attenzione alla sicurezza delle coppie grazie, ad esempio, a procedure precise per la tracciabilità dei gameti. Non c'é alcuna 'schedatura' delle coppie ma si danno anzi maggiori garanzie". L'arrivo delle nuove linee guida, pero', accende le polemiche, con la senatrice Poretti (Radicali) che accusa Roccella di agire ''contro ogni senso del limite e della legge''. Ma pareri discordi arrivano anche dai medici: "Nella legge 40 non c'é un impedimento netto a preciso alla possibilità di effettuare la diagnosi pre-impianto sugli embrioni", afferma il ginecologo dell'Università di Palermo e membro del Css Ettore Cittadini: "nel mio centro, ad esempio, effettuiamo la diagnosi pre-impianto - afferma - per le coppie con talassemia''. Della stessa opinione il ginecologo Carlo Flamigni, pioniere della fecondazione assistita, secondo il quale la legge ''non pone un divieto esplicito a tale diagnosi''. In realta', precisa l'avvocato Filomena Gallo, ''la diagnosi preimpianto e' consentita proprio dagli articoli 13 comma 2 e 14 comma 5 della legge stessa, che prevedono che la coppia possa chiedere di conoscere lo stato di salute dell'embrione e che il medico, se richiesto dalla stessa, deve effettuare indagini cliniche diagnostiche sull'embrione stesso. Roccella insiste nel ribadire un divieto che non esiste nella legge''.
Ecco, in sintesi, i contenuti della legge 40/04.
- DIAGNOSI PREIMPIANTO: ''La ricerca clinica e sperimentale su ciascun embrione umano - si legge nell'articolo 13 comma 2 della legge - e' consentita a condizione che si perseguano finalita' esclusivamente terapeutiche e diagnostiche ad essa collegate volte alla tutela della salute e allo sviluppo dell'embrione stesso, e qualora non siano disponibili metodologie alternative''. Nell'articolo 14 comma 5 si legge inoltre che le coppie ''sono informate sul numero e, su loro richiesta, sullo stato di salute degli embrioni prodotti e da trasferire nell' utero''.
- ACCESSO ALLE TECNICHE DI PROCREAZIONE ASSISTITA: e' consentita per risolvere problemi di sterilita' o infertilita' e solo se non ci sono altri metodi terapeutici efficaci.
- NO ALL'ETEROLOGA: il testo vieta il ricorso alla fecondazione eterologa, cioe' con seme di persona estranea alla coppia.
- CHI PUO' RICORRERE ALLE TECNICHE DI PROCREAZIONE: le coppie formate da persone maggiorenni di sesso diverso, sposate o conviventi, in eta' potenzialmente fertile ed entrambe viventi. No, insomma, a single, mamme-nonne e fecondazione post mortem.
- EMBRIONI E SPERIMENTAZIONE: sono vietate la sperimentazione sugli embrioni e la clonazione umana. Ricerca clinica e sperimentazione sull'embrione sono ammesse solo se finalizzate alla tutela della sua salute e del suo sviluppo. E' vietata anche qualsiasi tecnica che possa predeterminare o alterare il patrimonio genetico dell'embrione.
- OBIEZIONE COSCIENZA: Il personale sanitario non e' tenuto a prendere parte alle procedure per l'applicazione delle tecniche di procreazione medicalmente assistita quando sollevi obiezione di coscienza con preventiva dichiarazione.
- NUMERO EMBRIONI PRODOTTI: Con la sentenza della Corte Costituzionale che ha in parte bocciato la legge 40 sulla procreazione assistita (sentenza pubblicata sulla gazzetta ufficiale del 13 maggio 2009) si fissano due importanti principi: l'autonomia del medico nello stabilire di volta in volta il numero necessario di embrioni da impiantare (non piu' limitato a tre) ed il ricorso al congelamento di quegli embrioni ''prodotti ma non impiantati per scelta medica''.
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