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Classifica ospedali italiani, allarma il Sud

Sanità pubblica Redazione DottNet | 08/11/2011 21:49

Arrivano le prime anticipazioni sul Programma nazionale esiti – la classifica degli ospedali italiani - al quale il ministero della salute sta lavorando da tempo con l'Agenas. Corriere e Sole 24 ore Sanità hanno pubblicato i primi dati e confermano che la sanità italiana marcia a più velocità. Un quadro dove non sempre il virtuoso Nord ne esce a testa alta. Se infatti si trova al Nord l’ospedale in cui si registra il minore ricorso al taglio cesareo (3,8% del Vittorio Emanuele III di Milano, Lombardia), è sempre al Nord l’ospedale in cui si registra il dato più allarmante, a Torino (Piemonte), presso la Casa di Cusa Sedes Sapientiae, dove il 97% delle donne partorisce con taglio Cesareo.

 Anche se, in termini di Asl, il peggiore risultato è comunque al Sud, con il 55,6% di tagli cesarei praticati nell’Asp di Reggio Calabria. Non meno allarmanti le variabilità per altri indicatori. Per la mortalità a 30 giorni dopo intervento di bypass aortocoronarico si passa dallo 0,2% della Casa di cura Città di Lecce (in Puglia), al 10,8 della Casa di cura San Michele di Caserta (Campania).  In generale, dunque, sono in ogni caso i pazienti del Sud ad avere meno possibilità di essere trattati con alti livelli di qualità.

Sono quelli, dunque, dove quando si entra in un ospedale hanno meno possibilità di uscirne in buona salute. Altro importante indicatore, quello dei pazienti anziani con frattura del collo del femore che vengono sottoposti ad intervento chirurgico entro 48 ore dalla frattura. Le probabilità di recupero del paziente per questo intervento, infatti, dipendono più dalla tempestività delle cure che non dalla gravità della malattia in sé.
Ed anche in questo caso i risultati nel Sud d’Italia sono preoccupanti. Mentre alla Casa di cura Poliambulanza di Brescia (Lombardia) si opera entro 48 ore l’80,4% dei casi, non c’è praticamente speranza che questo avvenga all’Ospedale Civile Ferrari di Cosenza (Calabria), dove solo lo 0,7% dei casi viene operato entro 48 ore. A livello di Asl, migliore performance in Toscana, Asl di Versilia (80,4% dei casi), peggiore in Sardegna, Asl di Sassari (5,3%).   Ma quel che emerge dalle prime indiscrezioni è anche che, come abbiamo sentito ripetere tante volte negli anni, le migliori performance si registrano in quelle strutture dove il numero di interventi è sufficientemente alto da diventare praticamente routine mentre, al contrario, nelle strutture dove si un intervento si pratica su un numero di casi limitato, i rischi di complicanze aumentano considerevolmente.

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