Un comitato internazionale ha rivisto e semplificato i criteri diagnostici di McDonald, impiegati per diagnosticare la sclerosi multipla. Lo rende noto l'Aism (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) sottolineando che questi criteri ''dovrebbero accelerare la diagnosi senza compromettere la precisione''. La revisione è stata pubblicata sugli Annals of Neurology e presto verranno preparati materiali specifici da distribuire ai neurologi che si occupano di sclerosi multipla.
''La diagnosi di sclerosi multipla e' un processo in parte soggettivo - si legge in una nota dell'associazione - il neurologo deve mettere insieme vari esami clinici e di laboratorio per poter completare un percorso diagnostico''. ''La chiave per una diagnosi rimane ancora oggi la dimostrazione oggettiva della disseminazione nello spazio e nel tempo delle lesioni - prosegue l'Aism - requisito che viene mantenuto anche negli attuali criteri''. Nella nuova revisione è stata posta maggiore attenzione alla diagnosi della sindrome clinicamente isolata (Cis) o in quelle situazioni che presentano sintomi compatibili con una malattia infiammatoria demielinizzante del sistema nervoso centrale. Inoltre, il gruppo di lavoro ha considerato l'applicazione di questi criteri in popolazioni specifiche come quella pediatrica e nelle popolazioni asiatiche e latino-americane.
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