Sono circa 800 l'anno, in Italia, i casi di meningiti batteriche, le più gravi, causa di 15-20 morti. La meningite, spiega Fabrizio Pregliasco, virologo dell'università di Milano, "è un'infiammazione delle membrane, le meningi, che avvolgono il cervello e il midollo spinale. Generalmente di origine infettiva, può essere virale, batterica o causata da funghi. La forma virale, detta anche meningite asettica, è quella più comune: di solito non ha conseguenze gravi e si risolve nell'arco di 7-10 giorni. La forma batterica è più rara, ma estremamente più seria. E può avere conseguenze fatali - sottolinea - soprattutto se l'evoluzione è molto rapida: in poche ore può portare all'infezione generalizzata di vari organi come fegato e reni e al blocco della circolazione. In questo caso, se sopravvivono, i pazienti rischiano di perdere gli arti, come è successo a una schermitrice, che oggi è un'atleta paraolimpica". "Un terzo dei casi di meningite - prosegue l'esperto - è dovuto all'Haemophilus influenzae tipo B, che fino alla fine degli anni '90 era la causa più comune di meningite nei bambini sotto i 5 anni.
Oggi c'è l'immunizzazione sistemica di tutti i bimbi con il vaccino esavalente e questa forma si sta riducendo. Un altro terzo di casi è legato allo streptococco e altrettanti al meningococco, in particolare di tipo B e C. Questa forma è contagiosa. Circa il 5-10% della popolazione è portatore sano di questo batterio e non lo sa: se dalla gola o dal naso, dove è ospitato, il meningococco attraversa la barriera emato-encefalica, ecco che causa danni. In Trentino si è registrato un aumento dei casi di meningite meningococcica, che sembrerebbe legato a un maggior numero di portatori del batterio". La meningite, spiega ancora Pregliasco, "si presenta come una brutta influenza, con febbre alta, mal di testa, vomito o nausea.
Fonte: Adnkronos
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