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Brunetta: sono deluso, nessuno comprende il mio desiderio di modernizzare il Paese “Ma vincerò la battaglia”. Flop dei certificati online e dell'iniziativa Mettiamoci la faccia.

Sanità pubblica Silvio Campione | 18/10/2010 19:03

Il ministro dell'Innovazione Renato Brunetta è deluso per l'accoglienza raccolta sino ad ora dal suo lavoro a favore della modernizzazione del Paese. Lo ha 'confessato' ieri nel corso del suo intervento a Venezia dedicato agli 'innovatori'. “E' una battaglia che comunque vincerò” ha aggiunto il ministro. 'Un errore da evitare - ha spiegato Brunetta - è pensare che l'innovazione vada avanti da sola. Sbagliato: produce ridistribuzione di reddito e di potere ma ha tanti nemici. Ne so qualcosa io che avevo pensato che innovare la Pubblica amministrazione producesse plausi. Invece il risultato è l'opposto: ho ottenuto reazioni tossiche, balzane e stravaganti'. Brunetta ha pescato a piene mani nel cesto degli esempi che gli passano davanti quotidianamente: dalla scuola (“è tutta in Rete, ma più di qualche banale dato amministrativo non si trova”) alla sanità (“quella del centro nord è un grande esempio di federalismo di successo, ma non c'è verso che i medici utilizzino fascicoli sanitari o certificati on line: i sindacati fanno le barricate”); dalla giustizia (“a quando i documenti elettronici?”) alle categorie professionali.

“Per me è uno choc - ha ammesso Brunetta - tutto dipende dalla cultura della società civile che non ha fatto dell'innovazione uno strumento di crescita. Non servono soldi per utilizzarla, serve consapevolezza culturale”. I numeri sembrano dare, almeno questa volta, ragione al ministro. I due aspetti più pubblicizzati della riforma, certificati medici online e Mettiamoci la faccia,  si sono rivelati in effetti due fallimenti di epocale memoria. Vediamo i dati cominciando dai certificati online, spina nel fianco  del ministro Brunetta (e dei medici coinvolti): “Un risparmio di 500 milioni l’anno”, disse il ministro all’indomani della presentazione della piattaforma: “niente più carta, quando siamo malati il nostro medico invia il documento all’Inps via web”.

La sperimentazione, iniziata il 15 aprile, doveva finire a settembre, ma è stata prolungata fino al 31 gennaio 2011, quando dovrebbe entrare a regime: “Il sistema si blocca per giorni interi. Difficilmente sarà a regime a gennaio”, dicono i medici su Dottnet. Il ministero, invece,  esulta: in 6 mesi inviati 705mila certificati. Ma c’è poco da stare allegri: “Un’inezia, ogni anno ne facciamo 24 milioni”, dicono i sindacati di categoria.
Il 23 marzo 2009 il ministro presentava con grande enfasi il progetto Mettiamoci la faccia, destinato a raccogliere i giudizi degli utenti sui servizi erogati attraverso touchscreen agli sportelli in ministeri, asl, enti territoriali, comuni. “Sarà un’onda culturale che cambierà tutte le public utilities – aveva annunciato Brunetta – entro l’anno ci saranno 50-100 mila macchinette in tutta Italia”. Prima bocciatura: e il report mensile pubblicato sul sito del ministero, aggiornato al 30 settembre, lo conferma: “gli sportelli dotati di emoticon sono 1.429”. Il dato sull’utilizzo è ancor più avvilente: “da marzo 2009 ha espresso un giudizio il 17,46% degli utenti”. E il numero è in calo: al 31 marzo erano stati il 20,3%. Con picchi minimi nei grandi enti. Agenzia del Territorio, servizi web: su 5.396.690 utenti, solo 52.269 hanno espresso un giudizio: l’1%. Il ministero commenta laconico: “E’ un progetto su base volontaria sta ai direttori degli uffici promuovere l’uso delle faccine tra gli utenti”. Per commentare clicchi qui.

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