L'effetto del 2,2-diclorovinil dimetil fosfato sull'omeostasi redox nei ratti di sesso maschile è stato analizzato durante lo studio effettuato dai ricercatori del Laboratorio di Ricerca di Fitomedicina e di Tossicologia, del Dipartimento di Biochimica dell’Università di Ilorin.I ratti sono stati raggruppati in quattro: A, B, C e D dove A, il gruppo controllo, ha ricevuto per via orale 1 ml di acqua distillata, B, C e D (nei gruppi) hanno ricevuto per via orale 2,5, 5 e 10 mg / kg di peso corporeo, rispettivamente di 2,2-diclorovinil dimetil fosfato per ventotto giorni.
La somministrazione del 2,2-diclorovinil dimetil fosfato ha ridotto significativamente (P <0,05) l'attività della fosfatasi alcalina nel fegato e nei reni con un conseguente aumento dei livelli di tali enzimi nel siero. al contrario l’attività della fosfatasi acida era aumentata significativamente (P <0,05) nel fegato e nei reni, mentre non c'era stato alcun cambiamento significativo (P> 0,05) per l'attività fosfatasi acida. Inoltre è stata osservata anche una diminuzione significativa (P <0,05) nelle attività della superossido dismutasi, della catalasi, della glutatione perossidasi e della glutatione reduttasi nel fegato e nei reni.
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E' una malattia renale autoimmune che compromette la funzione del rene: circa un terzo dei pazienti con nefropatia membranosa progredisce verso la fase terminale
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