"Quanto accaduto è oggettivamente inaccettabile per i cittadini, e la direzione dell'ospedale deve farsene carico. Il modo in cui è stato affrontato il decesso di una persona rende evidente che qualcosa che doveva comunque funzionare non ha funzionato. E' però anche un segnale di una situazione generale che va finalmente affrontata in modo serio e strutturale". Così Elisabetta Sasso, coordinatore regionale del Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanzattiva Piemonte, commenta i risultati dell'ispezione condotta dai Nas all'ospedale di Chivasso (Torino), dove un'anziana morta è stata lasciata su una barella del pronto soccorso mentre gli altri pazienti pranzavano. "Quella dell'ospedale di Chivasso è una struttura che fatica a far fronte alla popolazione che le compete in seguito all'accorpamento delle Asl", sottolinea Sasso in una nota.
"Duecentoventi posti letto, di cui sei dedicati alla degenza temporanea collegata agli accessi al pronto soccorso, corrispondono a un posto per ogni mille abitanti, quando la norma è di tre o quattro. Questo in un contesto in cui la politica sanitaria a livello non solo regionale, ma anche nazionale, è quella di continuare a ridurre la disponibilità di posti letto. Dalle informazioni in nostro possesso, la struttura chiede da anni misure per l'adeguamento dei posti: anche se conosciamo la situazione dei
finanziamenti e le disposizioni nazionali, la Regione deve sentirsi chiamata in causa per contribuire a ripensare la politica sanitaria", continua Sasso.
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