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Rischi per i neonati: ci sono ftalati e sostanze chimiche nei materassi

Sanità pubblica Redazione DottNet | 22/04/2025 15:05

A lanciare l'allarme sono due studi scientifici secondo cui il cervello dei piccoli, essendo ancora in fase di sviluppo, è particolarmente vulnerabile all'esposizione a queste sostanze tossiche

Neonati e bambini piccoli potrebbero respirare e assorbire plastificanti chiamati ftalati, ritardanti di fiamma e altre sostanze chimiche nocive dai loro materassi durante il sonno. A lanciare un allarme una coppia di studi, pubblicati sulle riviste Environmental Science & Technology, condotti dagli scienziati dell'Università di Toronto. Nel primo paper, il team, guidato da Miriam Diamond, ha misurato le concentrazioni chimiche in 25 camere da letto di bambini di età compresa tra sei mesi e quattro anni. Sono state rilevate concentrazioni allarmanti di due dozzine di ftalati, ritardanti di fiamma e filtri UV.

Queste sostanze, precisano gli autori, sono collegate a problemi neurologici e riproduttivi, asma, squilibri ormonali e cancro. "Il sonno - afferma Diamond - è fondamentale per lo sviluppo del cervello, in particolare per neonati e bambini piccoli.

Tuttavia, la nostra ricerca suggerisce che molti materassi contengono sostanze chimiche che possono danneggiare il cervello dei bambini. È fondamentale che decisori politici e produttori adottino contromisure adeguate per salvaguardare la salute dei nostri figli". Nella seconda indagine, il gruppo di ricerca guidato da Sara Vaezafshar ha testato 16 materassi per bambini appena acquistati, riconoscendoli come la principale fonte di queste sostanze chimiche tossiche. Simulando la temperatura corporea e il peso di un bambino, le emissioni chimiche aumentavano notevolmente. I campioni erano stati acquistati in Canada, ma la maggior parte conteneva materiali provenienti da altri paesi, tra cui Stati Uniti e Messico.

Vista l'integrazione dei mercati e delle catene di approvvigionamento, è probabile che i risultati siano validi anche per i prodotti acquistati in tutto il Nord America. Gli autori precisano che il cervello dei bambini, essendo ancora in fase di sviluppo, è particolarmente vulnerabile all'esposizione a queste sostanze tossiche, legate a problemi neurologici, ormonali, cognitivi e riproduttivi, e sono considerate un fattore di rischio per il cancro. "I nostri risultati sono piuttosto allarmanti - commenta Arlene Blum, Direttore Esecutivo del Green Science Policy Institute e altra firma dell'articolo - il nostro lavoro sottolinea la necessità di definire normative più severe sull'uso di ritardanti di fiamma e plastificanti ftalati. Nel frattempo, i genitori possono adottare alcune misure per ridurre l'esposizione dei propri figli, ad esempio riordinando la zona notte del bambino riducendo il numero di cuscini, coperte e giocattoli presenti nel letto".

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