Monitoraggio del ministero della Salute, uno su 5 non ha una sezione specifica
Notizie lacunose e indicazioni non sempre chiare. I siti web delle Regioni non brillano rispetto all'informazione sulle liste di attesa ed i cittadini si sentono spesso in difficoltà. Intanto si attende quanto previsto dalla legge per la riduzione dei tempi delle liste di attesa, che stabilisce che dal mese di febbraio sarà disponibile il cruscotto con gli indicatori di monitoraggio delle liste d'attesa, con i dati relativi a tutte le regioni e le province autonome.
Al momento però una Regione su 5 non ha ancora una sezione specifica sul proprio sito dedicata alle liste di attesa e sette su dieci non forniscono informazioni sui percorsi di tutela per il cittadino, emerge dal Monitoraggio della presenza sui siti web di Regioni e Aziende Sanitarie di sezioni dedicate ai tempi e alle liste di attesa, pubblicato online dal ministero della Salute.
Ma ancora non basta. Il Monitoraggio, come previsto dal vigente Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa, ha l'intento di verificare se nelle sezioni che le Regioni, le Province autonome e le Aziende sanitarie dedicano ai tempi e alle liste di attesa, siano presenti le informazioni basilari fruibili per i cittadini nonché i dati e i risultati dei monitoraggi previsti. Dalla rilevazione condotta nel corso del 2024, spiega il ministero, risulta che nonostante tutte le Regioni e Province Autonome siano dotate di un portale salute regionale/provinciale, ancora quattro Regioni/PA non presentano al suo interno una sezione liste di attesa. Per queste quattro Regioni/PA sono comunque disponibili delle informazioni sull'argomento liste di attesa, ma in maniera frammentata e di difficile individuazione, spesso sui siti delle Aziende sanitarie. Per tutte le Regioni che ne sono dotate, la sezione liste di attesa è facilmente identificabile all'interno del portale salute regionale e pubblica il Piano Regionale di Governo delle Liste di Attesa e i Piani Attuativi Aziendali, anche se non sempre per tutti gli ambiti territoriali e non sempre in formato accessibile. Solo otto Regioni pubblicano invece gli esiti del monitoraggio ex ante delle prestazioni di specialistica ambulatoriale, disponibile per classe di priorità e per ambito territoriale. Andando poi a valutare la chiarezza e la completezza delle informazioni utili al cittadino al momento della prenotazione delle prestazioni, si nota che solo per sei Regioni sono chiaramente definiti i percorsi di tutela che vengono attivati nel caso in cui al cittadino non possa essere assicurata la prestazione entro i limiti previsti dalla Regione.
La maggioranza delle Regioni/PA fornisce il link al sistema Cup e indicazioni relative alle modalità di prenotazione, con numeri utili e informazioni circa i diversi canali attivati. Sulla base di tali risultati, il ministero ha inviato alle alle Regioni/PA una nota con gli esiti del monitoraggio condotto e le azioni correttive da attuare.
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