Il World Mental Health Day Report di Ipsos rivela l'aumento delle preoccupazioni per la salute mentale e lo stress a livello globale
In occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, Ipsos ha pubblicato i risultati della quinta edizione del World Mental Health Day Report, un'ampia ricerca condotta in 31 Paesi che esamina le percezioni delle persone riguardo alla salute mentale e la risposta del sistema sanitario. I dati evidenziano una tendenza allarmante: quasi la metà degli intervistati a livello globale (45%) considera la salute mentale la principale preoccupazione sanitaria, un incremento significativo di 18 punti percentuali rispetto al 2018, segnalando un'emergenza crescente nei sistemi sanitari di tutto il mondo.
La seconda preoccupazione più diffusa è il cancro, menzionato dal 38% delle persone a livello globale. In Italia, tuttavia, questa percentuale sale al 56%, la più alta tra tutti i Paesi esaminati. In Italia la preoccupazione per il cancro, nonostante sia molto elevata, è diminuita di 19 punti rispetto al 2018. Al contrario, la preoccupazione per la salute mentale è aumentata di ben 17 punti nello stesso periodo raggiungendo il 35% nel 2024.
Infatti, nel nostro Paese, il quadro è particolarmente preoccupante. Ben il 77% degli italiani ritiene che la salute mentale e fisica abbiano la stessa importanza per il benessere complessivo, ma solo il 32% crede che queste siano trattate allo stesso modo dal sistema sanitario nazionale. Questa disparità tra percezione e realtà è particolarmente marcata, con il 46% degli italiani che ritiene che il sistema sanitario si concentri principalmente sulla salute fisica, trascurando così le esigenze di salute mentale che stanno diventando sempre più urgenti.
Lo stress colpisce soprattutto le donne e le generazioni più giovani
Il nostro Global Health Service Monitor rivela che, per il 31% delle persone intervistate, lo stress è percepito come una delle principali preoccupazioni tra i problemi sanitari che il proprio Paese deve affrontare, posizionandosi subito dopo la salute mentale e il cancro. In Italia, la percentuale è leggermente più alta (33%) e registriamo un aumento di 7 punti percentuali rispetto al 2018. Il World Mental Health Day Report di Ipsos conferma che, a livello internazionale, la maggior parte delle persone si è sentita stressata durante l'ultimo anno. In media, poco più di tre persone su cinque (62%) in 31 Paesi affermano di essersi sentite stressate al punto da avere un impatto sulla loro vita quotidiana almeno una volta. I livelli di stress riportati variano da un massimo del 76% in Turchia a un minimo del 44% in Giappone.
Nel nostro Paese, il 60% degli intervistati si è sentito stressato al punto da avere la sensazione di non riuscire ad affrontare le cose, mentre il 56% ha affermato che lo stress ha avuto un impatto sul modo di vivere la propria quotidianità. Inoltre, il 48% si è sentito depresso al punto da provare tristezza o disperazione quasi ogni giorno per un paio di settimane o più, e il 31% si è sentito così stressato da non poter andare al lavoro per un certo periodo di tempo.
In generale, notiamo come siano soprattutto le donne e le giovani generazioni ad aver accusato maggiori livelli di stress durante l’ultimo anno.
Le donne della Generazione Z sono più propense a dichiarare di aver attraverso momenti difficili, con il 40% a livello internazionale che afferma di essersi sentita depressa al punto da provare tristezza o disperazione quasi ogni giorno per un paio di settimane o più, diverse volte.
Inoltre, la maggioranza (54%) della Generazione Z afferma di essersi sentita stressata al punto da non poter andare a lavorare durante l'ultimo anno, mentre per i Millennials la percentuale è leggermente inferiore (47%). Più in generale, le persone più anziane hanno meno probabilità di riportare di sentirsi stressate per ciascun elemento chiesto nel sondaggio.
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