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Medicina estetica, Aiteb: “Il clima influenza interventi con botulino, servono trattamenti personalizzati”

Medicina Estetica Redazione DottNet | 19/07/2024 17:14

Una ricerca effettuata nel Regno Unito dimostra che il clima e l'esposizione al sole possono influenzare il dosaggio necessario per ottenere risultati ottimali

"Una ricerca britannica ha dimostrato che i pazienti che vivono in aree con maggiore esposizione al sole necessitano di una quantità maggiore di tossina botulinica di tipo A nella glabella, ovvero la parte inferiore della fronte, per raggiungere il miglior risultato possibile. Quello dell’impatto del clima anche sulla medicina estetica è un tema da approfondire e studiare nel dettaglio". 

A dirlo è Giovanni Salti, presidente dell’Associazione Italiana Terapia Estetica e Botulino, commentando una recente ricerca condotta dal Department of Plastic and Reconstructive Surgery allo Stoke Mandeville Hospital ad Aylesbury nel Regno Unito e pubblicata sulla rivista Plastic and Reconstructive Surgery, che indaga l’influenza dell’esposizione al dopo un intervento di botulino alla parte inferiore della fronte.

"L’intervento alla glabella – spiega Salti - è estremamente popolare, quindi comprendere come il clima possa influenzare il comportamento muscolare e di conseguenza il dosaggio del trattamento è fondamentale per fornire risultati ottimali ai nostri pazienti".

"La ricerca del Department of Plastic and Reconstructive Surgery allo Stoke Mandeville Hospital – continua il presidente di Aiteb - ha analizzato 523 donne di età compresa tra i 35 e i 60 anni, sottoposte a trattamenti di tossina botulinica A alla glabella tra il 2012 e il 2019 in due centri, uno a Malta e uno nel Regno Unito: 292 donne a Malta sono state trattate durante l'estate, periodo di maggiore esposizione al sole, mentre 231 donne nel Regno Unito hanno ricevuto il trattamento durante l'inverno, quando l'esposizione al sole è minore". 

"Sebbene la differenza non sia statisticamente significativa la dose media aggiuntiva per raggiungere la paralisi completa era più alta tra le donne esposte al sole – conclude il presidente - Protocolli troppo rigidi sulle dosi e sulla distribuzione potrebbero portare a trattamenti meno efficaci per le donne che vivono in paesi con un clima maggiormente soleggiato. È essenziale che il trattamento del paziente sia quindi personalizzato non solamente in base al genere, ma anche considerando il clima in cui vive".

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