Somministrazione continua invece che multiple e brevi
Una semplice modifica nella maniera in cui vengono somministrati antibiotici ai pazienti colpiti da sepsi potenzialmente letale potrà salvare migliaia di vite. Ricercatori dell'University of Queensland e del George Institute for Global Health hanno scoperto che la somministrazione endovenosa continua di antibiotici cura infezioni in proporzione maggiore di multiple infusioni brevi, come è stata la pratica standard per decenni. Il direttore scientifico dell'Istituto Jason Roberts scrive sul sito dell'Università che il semplice cambiamento di somministrazione è molto significativo, dato che può essere applicato facilmente e in breve tempo in ospedali di tutto il mondo, anche nelle aree rurali e nei paesi in via di sviluppo.
I dati Pharma Data Factory (PDF): nell’ultimo anno mobile (agosto 2023-settembre 2024) il mercato dei farmaci per l’autocura è stabile (-1%), anche se con prezzi in lieve aumento (+3%)
Via libera da Aifa, riduce i sintomi intestinali senza l'uso di steroidi
L'inziativa prevede il trasferimento dell’anticorpo monoclonale Nirsevimab-Bey dai farmaci in fascia C a quelli in fascia A, dunque a carico del Servizio sanitario nazionale. Soddisfazione dal board del calendario per la vita
Blocca le neurochinine implicate nella termoregolazione
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Lo studio sperimentale di fase III è stata la più ampia sperimentazione sulla fibrosi polmonare idiopatica (IPF) ad oggi mai condotta, in corso presso circa 400 centri e in oltre 30 Paesi
Lo rivela la prima analisi globale sull'argomento pubblicata sulla rivista The Lancet e condotta dal Global Research on Antimicrobial Resistance (Gram) Project
La dose giornaliera del farmaco contro il diabete ha preservato la cognizione e ritardato il declino di alcuni tessuti
Questo scorrimento rappresenta una nuova opportunità per coloro che non sono stati assegnati alla loro prima scelta nel primo turno
In Italia le patologie che coinvolgono il sistema cardiocircolatorio causano oltre 220.000 decessi ogni anno, cioè 25 ogni ora, e le malattie cardiovascolari costituiscono ancora la prima causa di morte nell’adulto
Minelli: "Oltre ai veri e propri virus influenzali altri agenti infettivi sono infatti in grado di provocare infezioni respiratorie che richiamano quelli della più classica delle sindromi invernali"
Cresce la rappresentanza di donne e giovani farmacisti nel neoeletto Consiglio Direttivo
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