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Il Terzo settore chiede al Parlamento di licenziare la proposta di legge sugli interventi per la prevenzione Hiv

Sanità pubblica Redazione DottNet | 11/06/2024 15:41

I membri degli Enti del Terzo Settore che svolgono lavoro sociale contro l’aumento delle trasmissioni di HIV ed aiutare la popolazione che ne è colpita, chiedono al Parlamento l'approvazione in Aula della PdL, fermo alla Commissione AASS

Gli Enti del Terzo Settore che operano per l’HIV, la sua prevenzione, la terapia, l’assistenza, chiedono al Parlamento italiano della XIX Legislatura di licenziare la proposta di legge A.C. 218 "Interventi per la prevenzione e la lotta contro il virus dell’immunodeficienza umana (HIV), la sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS), il papilloma virus umano (HPV) e le infezioni e malattie a trasmissione sessuale", già approvata dalla Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati durante la XVIII legislatura come "PdL Trasversale".

I membri degli Enti del Terzo Settore, i Clinici e gli Operatori socio-sanitari di Check Point che svolgono lavoro sociale per arrestare l’aumento delle trasmissioni di HIV ed aiutare la popolazione che ne è colpita, chiedono al Parlamento la fine dell’iter e l'approvazione in Aula della PdL, ferma alla Commissione AASS.

La nuova legge si rende necessaria per abrogare la obsoleta legge 135 del 1990 e tenere in conto che la ricerca abbia cambiato la storia naturale del virus, con l’Introduzione di nuove misure di contrasto all'epidemia e quanto fatto dalle Organizzazioni di cittadini per allineare il Paese alle raccomandazioni delle Organizzazioni Internazionali cui partecipa l’Italia, ove persiste:

    • L’aumento delle diagnosi di HIV, soprattutto tra giovani e over 50, spesso in stato di malattia grave.
    • La scarsa conoscenza e diffusione della rimborsabilità dello strumento di prevenzione da parte della popolazione sessualmente attiva che può acquisire l’infezione.
    • La scarsa conoscenza del concetto di non rilevabilità del virus nel sangue che determina la non trasmissibilità del virus quando la terapia antiretrovirale è efficace.
    • La disparità di accesso alle cure e ai servizi di supporto tra le varie regioni.
    • Stigma e discriminazione sono logiche conseguenze dell’assenza di piani sanitari e gravano sulle persone con HIV e sulla popolazione che esprime il pregiudizio di sottoporsi ai test in osdpedale.

L'approvazione della proposta di legge A.C. 218 è il primo passo per:

    • Promuovere la prevenzione con l'accesso alla PrEP rimborsato in seguito alla determina AIFA 2023;
    • Educare i cittadini ai programmi di prevenzione;
    • Aumentare il numero di persone che si sottopongono ai test e incrementare la non trasmissibilità;
    • Migliorare l'assistenza alle persone che la necessitano, rafforzare i servizi territoriali, con la definizione del ruolo di supporto degli ETS;
    • Contrastare lo stigma con campagne di sensibilizzazione contro la discriminazione e emarginazione delle persone con HIV;
    • Potenziare la governance con l’Istituzione di una sezione operativa di supporto per integrare le raccomandazioni dell’istituzione centrale CTS con le amministrazioni regionali per attuare piani equitativi di prevenzione (anche vaccinale), diagnosi, accesso alle terapie dell’HIV;
    • Aumentare e promuovere la partecipazione dei cittadini all’applicazione dei criteri di prevenzione;
    • Coinvolgere i ministeri dell’Educazione e delle Pari Opportunità a promuovere corsi di educazione affettiva e sessuale;
    • Allineare l’Italia agli obiettivi di SDG ONU per il 2030 e dell’OMS.

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