Il nuovo dispositivo, primo in Italia, inaugurato alla presenza del Governatore De Luca. Il dg Bianchi: Cominceremo con l'urologia, poi via via estenderemo alle altre branche della chirurgia
Ancora una volta Napoli anticipa il futuro della sanità in Italia. L'Istituto dei tumori Pascale si conferma come centro di eccellenza, diventando il primo ospedale italiano ad utilizzare l'ultima generazione di robot chirurgico monoportale. Il nuovo dispositivo, inaugurato questa mattina, alla presenza del Governatore Vincenzo De Luca, va a completare la quarta generazione da Vinci, che include i sistemi robotici Multiport X e XI, offrendo al chirurgo l’opportunità di trattare un maggior numero di pazienti, con un approccio più appropriato in base alle caratteristiche personali e riducendo i processi infiammatori derivanti dalle incisioni chirurgiche. Provvisto di un unico braccio robotico, il nuovo da Vinci offre al chirurgo la possibilità di eseguire complessi interventi robot assistiti attraverso un unico accesso, sfruttando potenzialmente gli orifizi naturali per raggiungere gli organi senza incidere la parete muscolare.
Si inizia con gli interventi urologici per poi estenderli alle altre branche della chirurgia. Per i prossimi giorni l’equipe urologica, diretta di Sisto Perdonà (nella foto), effettuerà quattro interventi di prostatectomia e altrettanti per la chirurgia del tumore del rene, tutti eseguiti attraverso un unico accesso.
"I vantaggi di questa tecnologia – dice Sisto Perdonà, direttore di dipartimento dell’Uro-Gin del Pascale - si aggiungono a quelli della chirurgia mininvasiva, offrendo ai pazienti un trattamento avanzato e meno invasivo. Sarà possibile infatti eseguire quest'intervento attraverso una sola piccola incisione sulla pancia del paziente garantendo un pronto recupero e una sempre più ridotta degenza ospedaliera, con importante impatto sulla spesa sanitaria nazionale" L’avanzato sistema completa la quarta generazione del più evoluto robot chirurgico che quest’anno spegne 25 candeline e introduce un nuovo approccio che supera i limiti della chirurgia mininvasiva e amplia la complessità dei pazienti trattati.
Dal 1999, anno di arrivo del primo da Vinci in Italia, la chirurgia robotica ha compiuto un’importante evoluzione raggiungendo oggi 200 sistemi attivi in Italia in 168 strutture ospedaliere, di cui 130 solo nel sistema pubblico, e più di 300mila pazienti trattati, con una previsione di trattarne più di 50mila nel 2024. L’80% degli interventi in urologia, chirurgia generale e ginecologia e il restante 20% in chirurgia toracica, cardiochirurgia, otorinolaringoiatria e chirurgia pediatrica.
"Che il Pascale sia stato individuato quale primo centro per questa tecnologia particolarmente innovativa - dice il direttore generale dell'Irccs partenopeo Attilio Bianchi -, che consentirà di trattare i primi pazienti italiani presso il nostro Istituto, sicuramente ci riempie di orgoglio e di stimoli, il nostro obiettivo è in ogni caso quello di garantire ai nostri pazienti tutto il valore incrementale di salute che l'innovazione riesce a generare. Cominceremo con l'urologia, poi via via estenderemo alle altre branche della chirurgia. Grazie a tutti quelli che ci hanno creduto, in un progetto che ancora 6 mesi fa sembrava un sogno".
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