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Le otto regole per proteggersi dalle malattie dei reni

Nefrologia Redazione DottNet | 12/03/2024 15:07

Il 14 marzo le iniziative dei medici per promuovere l'informazione

Consapevolezza è la parola chiave della Giornata Mondiale del Rene 2024 che si celebra il 14 marzo in tutto il mondo con un unico obiettivo: promuovere informazione e sensibilizzazione per preservare la salute dei reni e prevenire la malattia renale cronica. Tra le iniziative congiunte SIN (Società Italiana di Nefrologia) e FIR (Fondazione Italiana del Rene) attivate sul territorio nazionale: screening gratuiti negli ospedali e nei centri di accoglienza, nei centri sportivi e nei luoghi pubblici; punti informativi; prevenzione nelle scuole; monumenti illuminati in varie città Italiane e un appuntamento social in diretta sulla pagina Facebook della Società Italiana di Nefrologia con "L'esperto risponde".

 In termini di prevenzione, i nefrologi consigliano 8 regole per un corretto stile di vita tra cui camminate quotidiane, una dieta a ridotto consumo di grassi, ma anche il monitoraggio dei livelli di zucchero nel sangue e della pressione arteriosa. E poi un adeguato apporto di liquidi, controlli periodici, evitare il fumo e l'assunzione di farmaci antinfiammatori. Nel nostro Paese, più di 4 milioni di persone sono affetti da una malattia renale cronica; di questi, circa 100 mila hanno raggiunto un livello di gravità tale da richiedere terapie salvavita.
Ancora, 45mila sono sottoposti a dialisi, mentre 28 mila hanno subito un trapianto di rene. "Mentre fino a pochi anni fa non avevamo strumenti per curare la malattia renale cronica, ora finalmente disponiamo di farmaci e attenzioni terapeutiche o dietetiche ci consentono di rallentare moltissimo la progressione della insufficienza renale - conclude Massimo Morosetti (nella foto), Presidente FIR-ETS - Fondazione Italiana del Rene, Direttore UOC Nefrologia e Dialisi, Ospedale Giovan Battista Grassi di Roma - fino al punto che, nella maggior parte dei casi, i soggetti curati non arriveranno mai a dover avere bisogni della dialisi o del trapianto di rene". Da parte di SIN, l'impegno è "promuovere azioni concrete per sensibilizzare riguardo a questa condizione che negli stadi più avanzati e gravi (dialisi e trapianto) ha importanti ripercussioni personali e sociali, oltre che un impatto significativo sulle risorse del Sistema Sanitario del nostro Paese" conclude Stefano Bianchi, Presidente della Società Italiana di Nefrologia. 
  

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