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Acn Specialistica Ambulatoriale, firmato l’accordo. Smi: gli arretrati ammontano a 11mila euro pro capite

Sanità pubblica Redazione DottNet | 08/02/2024 13:58

Magi: "La convenzione, relativa al triennio 2019-2021, segna un passo significativo verso il rafforzamento del Servizio Sanitario Nazionale e l'ottimizzazione dell'assistenza sanitaria specialistica in Italia”

“In un clima di attesa, dopo la firma lo scorso 20 dicembre dell’ipotesi, è stato finalmente siglato l'Accordo Collettivo Nazionale (ACN) per la specialistica ambulatoriale che disciplina i rapporti con gli Specialisti ambulatoriali, i Veterinari e le altre Professionalità Sanitarie (Biologi, Psicologi e Chimici). La convenzione, relativa al triennio 2019-2021, segna un passo significativo verso il rafforzamento del Servizio Sanitario Nazionale e l'ottimizzazione dell'assistenza sanitaria specialistica in Italia”.. Così Antonio Magi, segretario generale del SUMAI Assoprof, commenta soddisfatto la firma dell’Acn. “Questo accordo, atteso da tempo, apporta miglioramenti normativi ed economici sostanziali per i medici specialisti ambulatoriali L'obiettivo è migliorare la qualità delle cure offerte ai cittadini e rendere il lavoro dei professionisti del settore più equo e gratificante”, aggiunge.

Aspetti normativi
“Tra gli aspetti normativi più significativi – riferisce il segretario generale del Sumai - c’è il riconoscimento del ruolo della specialistica ambulatoriale nell’equipe territoriale prevista dal DM 77, cioè nelle Case di Comunità Hub e Spoke, negli Ospedali di Comunità, nei rapporti con le Cot e nell’ Assistenza specialistica domiciliare. Si pongono dunque le basi per il prossimo ACN che scadrà nel corso di quest’anno e che vedrà la partenza della riforma entro il 2026”. “Tra le novità dell'ACN poi – prosegue - spiccano le misure volte a garantire una maggiore flessibilità lavorativa e a riconoscere il valore della nostra attività all'interno del sistema sanitario. C’è un’attenzione particolare alle politiche di genere in particolare la maternità.

L'accordo introduce quindi importanti norme a tutela della salute e della presa in carico specialistica dei pazienti facendo particolare attenzione a non perdere risorse economiche, sia strutturali che a progetto, anche quando queste non prevedono gli specialisti convenzionati. È previsto il graduale incremento di ore specialistiche ad iso-risorse per assistere i pazienti allo scopo di ridurre le lunghe liste d’attesa e gli accessi impropri nei Pronto Soccorso”.

Aspetti economici
Sul fronte economico, spiega Magi, “l'ACN prevede un significativo aggiornamento della retribuzione e arretrati per i medici, i veterinari e le professioni sanitarie (psicologi, biologi, chimici), in modo da riflettere più adeguatamente il valore del lavoro svolto da tutti gli specialisti ambulatoriali. Questo miglioramento retributivo, ancora insufficiente per competere a livelli europei, rappresenta un riconoscimento tangibile dell'importanza degli specialisti ambulatoriali convenzionati interni e del loro contributo al benessere della collettività. Il miglioramento contributivo inoltre mira a rendere la professione più attrattiva per le nuove generazioni di medici”.  Un altro aspetto per Magi “particolarmente interessante dell'Accordo” è “il suo legame con l'ACN della medicina generale, che si prevede sarà firmato nei prossimi giorni. Entrambi gli accordi condividono un impegno comune verso l'introduzione di misure volte a migliorare la continuità assistenziale e a promuovere l'integrazione tra i diversi livelli di assistenza sanitaria. Questo approccio integrato è essenziale per rispondere in modo efficace alle esigenze di salute della popolazione, garantendo allo stesso tempo la sostenibilità del SSN.

"In questa tornata contrattuale siamo riusciti a inserire nell’Accordo Collettivo Nazionale  per la Specialistica Ambulatoriale il riconoscimento, finalmente, della corresponsione delle spettanze arretrate che ammontano al 11.000 euro pro capite e che dovranno essere corrisposti entro i 60 giorni dalla firma dell’accordo", così una nota del Sindacato Medici Italiani che ha sostenuto l’azione sindacale di FESPA (Federazione Specialistica Ambulatoriale) che era presente al tavolo delle trattative. "Abbiamo ottenuto maggiori tutele per i periodi di malattia degli specialisti, così come  partendo da una  nostra richiesta, poi sostenuta anche dagli altri sindacati, siamo riusciti a consentire agli specialisti di cedere a titolo gratuito, ore di permesso maturate ad altro specialista per permettere di assistere figli minori, che, per particolari condizioni di salute, necessitano di cure specifiche o di assistenza", aggiunge la nota. "Si è riusciti a inserire nell’accordo nazionale, inoltre, la possibilità di articolare l’orario delle attività delle specialiste al fine di favorire l’allattamento dei neonati fino al compimento del primo anno di vita. In questo modo miglioreranno le tutele per le donne medico, che rappresentano la gran parte degli specialisti ambulatoriali, che si dividono  tra medici, medici veterinari, biologi, chimici e psicologi convenzionati con il SSN". "Si attende ora la bollinatura delle sezioni riunite della Corte dei Conti e successivi passaggi per rendere effettivo l’accordo", conclude il comunicato.

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