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Novità nel trattamento delle demenze

Sanità pubblica Redazione DottNet | 03/04/2023 13:48

Le modifiche alla nota 85 non si limitano alla sola rimborsabilità ma contengono aggiornamenti anche di altri aspetti

La SINDEM con le altre società scientifiche nazionali coinvolte nelle tematiche delle demenze e dei disturbi cognitivi come la SIN (Società Italiana di Neurologia), l’AIP (Ass. It. Psicogeriatria) e SINeG (Soc. It. Neurogeriatria)], e la SIMMG (Società dei Medici di Medicna generale), si è fatta promotrice di un’iniziativa tesa ad aggiornare e semplificare la nota 85, risalente al 2010, per l’accesso alle terapie da parte degli oltre 800mila pazienti italiani affetti da Demenza di Alzheimer e demenze correlate.

L’audizione con l’AIFA svoltasi nel maggio 2022, ha riscosso interesse e l’Agenzia Italiana del Farmaco, dopo aver coinvolto il Tavolo Nazionale Demenze (che include il Ministero della Salute, l’ISS e le Regioni) ha recepito la necessità di modificare i criteri di rimborsabilità di questi farmaci che risalivano al 2010.

Amalia Cecilia Bruni (Presidente SINDEM quando è stata avviata l’iniziativa) e Camillo Marra (attuale presidente SINDEM) sottolineano che le modifiche alla nota 85 non si limitano alla sola rimborsabilità ma contengono aggiornamenti anche di altri aspetti, precisando che:

NOVITA’ DI TRATTAMENTO

Il monitoraggio delle terapie farmacologiche era legato a vecchi criteri di sicurezza (visite a 1, 3 e 6 mesi) che, dopo 20 anni di pratica clinica, sono stati modificati: 

    • La nota ora permette un monitoraggio meno rigido e più personalizzato alle esigenze del singolo paziente.
    • La visita di controllo nei casi stabilizzati può essere distanziata anche a un anno, se il caso lo consente, e ciò permette da un lato una riduzione di visite inutili e dall’altro di lasciare liberi spazi per pazienti meno stabili e che necessitano di monitoraggio più stretto.
    • Anche la durata della cura viene svincolata dai rigidi punteggi del MMSE, il test di valutazione cognitiva generale. Alla luce dei numerosi studi che indicano l’efficacia di questi farmaci anche in fasi molto iniziali e molto più gravi di quanto prima limitato dalla precedente nota il farmaco potrà essere prescritto sulla base del giudizio del medico e nell’ambito di una valutazione clinica complessiva.
    • Da ultimo l’osservazione che i farmaci per malattia di Alzheimer (Memantina e inibitori Colinesterasi) si siano dimostrati più efficaci se dati in combinazione ha portato ad un’ulteriore modifica della nota che ora prevede la possibilità di effettuare la prescrizione combinata in politerapia di tali farmaci.

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