Le indicazioni nazionali della Società Italiana di Neonatologia (SIN) a disposizione di tutti gli operatori ed un appuntamento online gratuito anche per le famiglie
Un importante strumento per il neonato per superare il distacco dalla madre e per i genitori, che acquisiscono più fiducia ed autostima, consapevoli che stanno facendo qualcosa di positivo per il loro bambino: consigliata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la Kangaroo Care (KC), il contatto pelle a pelle tra mamma o papà e neonato, apporta numerosi vantaggi a breve e lungo termine, al neonato e alla sua famiglia.
In occasione della Giornata Mondiale della Kangaroo Care, che si celebra il 15 maggio, la Società Italiana di Neonatologia (SIN), mette in risalto l’estrema importanza di protocolli condivisi per la KC all’interno dei punti nascita, elementi strutturali che consentano di svolgere al meglio questa attività e la necessità di corsi di aggiornamento regolarmente ripetuti nel tempo per tutti gli operatori sanitari.
"La cura del canguro, fondamentale per il corretto sviluppo dei neonati prematuri, rappresenta una vera e propria terapia, che, compatibilmente con le condizioni cliniche di mamma e neonato, va messa in atto sin da subito" afferma la dott.ssa Paola Cavicchioli, Segretario del Gruppo di Studio della Care della SIN. "Il contatto pelle a pelle, infatti, facilita l’adattamento e la stabilizzazione del piccolo alla nascita, riduce la risposta al dolore procedurale, aiuta la termoregolazione del neonato, migliora l’ossigenazione, la variabilità della frequenza cardiaca e stabilizza l’attività respiratoria. È, inoltre, in grado di ridurre lo stress nel neonato e di favorire l'organizzazione degli stati sonno-veglia ed ha anche effetti neuro-protettivi, di beneficio sociale e comportamentale, riscontrabili fino a 20 anni dalla nascita."
La Kangaroo Care rappresenta un vero e proprio "trampolino di lancio" verso l’allattamento materno, grazie ad un precoce avvicinamento al seno, incrementando questa importante pratica anche dopo la dimissione e nei mesi successivi. A causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19, molti ospedali italiani hanno messo in atto routine assistenziali ostacolanti l’accesso ai reparti di Terapia Intensiva Neonatale e quindi anche la relazione genitori-bambino e la Kangaroo Care. Purtroppo, nonostante la situazione epidemica sia cambiata, in alcune strutture esistono ancora oggi delle limitazioni.
"Il mio personale appello, come neonatologo e Presidente SIN, va ai responsabili medici dell’area materno-infantile e poi ai Direttori sanitari", afferma il dott. Luigi Orfeo (nella foto). "È prioritario riesaminare le attuali procedure all’interno di molti reparti, ristabilendo la presenza dei genitori h24 e tutte quelle pratiche volte a facilitare la relazione della triade madre-padre-neonato, come lo skin to skin, l’attacco diretto al seno ed il rooming-in. Non dobbiamo dimenticare che i genitori sono parte integrante della cura per i piccoli prematuri ed è pertanto necessario il loro apporto per il benessere psico-fisico del neonato".
Kangaroo Care: le indicazioni nazionali della SIN
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