Canali Minisiti ECM

Autismo, scoperte le cause della scarsa risposta al lessico materno

Neurologia Redazione DottNet | 04/01/2022 17:20

Il problema è nella ridotta reattività della corteccia temporale superiore, regione del cervello che elabora i suoni e il linguaggio

Uno studio dell'Università della California di San Diego, pubblicata su Nature Human Behavior, ha identificato le peculiarità del cervello dei bambini con autismo che fanno sì che fin da piccoli non rispondano al cosiddetto 'baby talk' o maternese, la buffa lingua che i genitori usano con i bambini piccoli, fatta di storpiature, semplificazioni e componenti affettive. A determinarlo è una ridotta reattività della corteccia temporale superiore, regione del cervello che elabora i suoni e il linguaggio, che risponde più debolmente alle emozioni espresse dal genitore di quanto avvenga negli altri bambini. Lo studio, a cui hanno preso parte anche ricercatori dell'Istituto italiano di tecnologia, è giunto a questa conclusione combinando sistemi di imaging cerebrale con il monitoraggio oculare e test clinici in 71 bambini e 14 adulti.

  "I risultati ci hanno indotto a ritenere che la bassa capacità dei bambini con disturbo dello spettro autistico di prestare attenzione agli stimoli del linguaggio materno comprometta lo sviluppo dei sistemi neurali corticali temporali innati, che normalmente rispondono automaticamente alla comunicazione emotiva dei genitori", ha affermato Karen Pierce, coautrice dello studio e codirettore dell'Autism Center of Excellence insieme a Eric Courchesne.
  Nel corso dello studio è stato tuttavia osservato anche un sottogruppo di bambini con disturbo dello spettro autistico che ha mostrato una alta attivazione cerebrale e una buona attenzione al linguaggio materno. Per i ricercatori questo "è incoraggiante per due motivi: primo, perché suggerisce che alcuni bambini con autismo possono ottenere buoni risultati; in secondo luogo perché le nostre osservazioni possono aprire la strada a nuovi trattamenti". 

Commenti

I Correlati

Gli esperti sono comunque cauti: "Sicuramente non tutti i malati potranno beneficiare di questo trattamento"

Focus anche sul trattamento innovativo e riabilitativo

L’Esperta: attenti a campanelli allarme. I monoclonali rallentano progressione

"Importanti novità nel campo della Sclerosi Multipla, della Neuromielite Ottica, della Miastenia Gravis, della Atrofia Muscolare Spinale, della Cefalea, dei Disturbi del Sonno, e della Epilessia"

Ti potrebbero interessare

Scoperti nuovi fattori di rischio: il colesterolo "cattivo" nella mezza età e la perdita della vista non trattata in età avanzata

Perdita di autonomia, stigma sociale e peso economico i principali timori

Il lavoro, che accoglie le prime evidenze dello studio Nemesis è stato pubblicato su Nature Communications e illustra la generazione e i meccanismi neuronali delle alterazioni, suggerendo nuove vie di riabilitazione

All’A.O.U. Luigi Vanvitelli una nuova tecnologia cambierà la vita di migliaia di pazienti

Ultime News

Aceti: "Legge di bilancio, a rischio l'accesso all'innovazione terapeutica per i pazienti a causa delle misure che precludono nuove valutazioni di innovatività per farmaci che l'hanno già ottenuta 6 anni prima"

Lo sciopero, proclamato dai medici e dirigenti sanitari di Anaao Assomed e Cimo-Fesmed e dagli infermieri ed altre professioni sanitarie del Nursing Up, inizia alle 00.00 del 20 novembre. In piazza anche la Fnomceo

Gli esperti sono comunque cauti: "Sicuramente non tutti i malati potranno beneficiare di questo trattamento"

È il dato che emerge da uno condotto dalla Unità operativa complessa di Pneumologia dell'Ospedale Luigi Sacco di Milano, in collaborazione con l'Ospedale Civico Codogno (Lodi)