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Il 15% degli accessi al pronto soccorso è per visite neurologiche

Neurologia Redazione DottNet | 08/04/2019 14:42

Lo rivela la ricerca 'Il ruolo del neurologo in pronto soccorso', svolta su tutto il territorio nazionale nella giornata del 21 novembre 2018

 Le patologie neurologiche hanno sempre più rilevanza negli accessi al pronto soccorso. E' il primo dato che emerge dalla ricerca 'Il ruolo del neurologo in pronto soccorso', svolta su tutto il territorio nazionale nella giornata del 21 novembre 2018, su "93 neurologie delle 176 identificate come aperte all' urgenza, gli accessi totali in pronto soccorso sono stati 4.609, nel corso della giornata, e 683 le consulenze neurologiche effettuate, circa il 15% di tutti gli accessi". Lo anticipano gli esperti che dall' 11 aprile saranno a Venezia per Congresso nazionale della Associazione di Neurologia d' emergenza-urgenza (Aneu), la società aderente alla Società Italiana di Neurologia. "La valutazione specialistica è stata giudicata come 'appropriata' nel 79% dei casi", sottolinea l' Aneu che prosegue "i dati della ricerca dimostrano una richiesta "comunque elevata in un ambito spesso difficoltoso e nel quale l' expertise del neurologo è di autentico supporto al medico d' urgenza".

L' obiettivo del report è definire l' entità e la qualità dell' assistenza erogata dallo specialista in pronto soccorso.

"Dei pazienti valutati dal neurologo in questa survey, la maggior parte era stata identificata al triage con codice verde o giallo (gravità medio-elevata), trattandosi infatti di quelle patologie più frequenti come le malattie cerebrovascolari acute (23,6%), le cefalee (12,1%), i traumi cranici (8,6%) le vertigini (7,7%) le crisi epilettiche (6,6%), i disturbi di coscienza (4,3%) e, a seguire - rimarcano gli esperti - sintomi psichici, stati confusionali, la preesistenza di una patologia neurologica in anamnesi. Una valutazione neurologica normale era osservata nel 44,9% dei casi". In merito all' approccio diagnostico, soprattutto strumentale, va sottolineato che un' indagine 'specifica' come la Tac cerebrale era già stata effettuata in pronto soccorso prima della consulenza del neurologo in ben il 61,3% dei casi, restando comunque l' indagine più richiesta anche dallo specialista dopo la visita (22,7% dei casi). 

"A conclusione dell' iter diagnostico sono state identificate ischemie/emorragie cerebrali nel 24,1% dei casi, altre malattie del sistema nervoso (9,3%), epilessia (11,0%), stato confusionale (2,0), vertigini (4,7%), traumi cranici lievi (6,1%) e gravi (1,4%) - prosegue il report - I pazienti valutati sono stati giudicati dimissibili al domicilio senza ulteriori valutazioni diagnostiche nel 30,1% dei casi o con ulteriori valutazioni diagnostiche nel 21,4%, mentre il ricovero era richiesto per il 14,6% in neurologia, per il 7,6% nelle 'stroke unit', per l' 1% in neurochirurgia, e per il 10,4% nel reparto medico o chirurgico". "Dall' indagine sono emersi dati significativi - ha affermato Giuseppe Micieli, presidente Aneu e direttore del Dipartimento di Neurologia d' Urgenza Irccs Fondazione Istituto Neurologico Nazionale 'C. Mondino' di Pavia - che sottolineano la rilevanza che le patologie neurologiche hanno rispetto alla totalità delle malattie riscontrate al pronto soccorso e, quindi, l' importanza del neurologo per gestire le emergenze urgenze. Spesso si tratta di patologie gravi con elevata mortalità o disabilità nelle quali l' intervento terapeutico nelle prime ore è determinante per la sopravvivenza dei pazienti o per l' arresto delle conseguenze invalidanti".

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