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Le protesi al silicone per il seno aumenterebbero il rischio cancro

Sanità pubblica Redazione DottNet | 27/11/2018 16:01

Secondo un'inchiesta sono vendute senza gli adeguati test di sicurezza

Le protesi al silicone per il seno impiantate in tutto il mondo spesso sono vendute senza gli adeguati test di sicurezza, al punto che potrebbe essere 'sfuggito' il legame con un tipo raro di tumore oltre a svariati effetti collaterali. Lo afferma un'inchiesta dell'International Consortium of Investigative Journalists, un consorzio internazionale di giornalisti di cui fanno parte le principali testate europee. Per quanto riguarda il legame con il linfoma anaplastico a larghe cellule, un raro cancro del sistema immunitario, le autorità francesi hanno già raccomandato alle donne di non utilizzare le protesi con silicone 'ruvido' finché non sarà terminata un'indagine sul rischio, e anche quelle britanniche hanno iniziato a investigare, anche se non hanno emanato raccomandazioni specifiche.

"Il possibile legame con il tumore ci preoccupa - afferma alla Bbc Suzanne Turner dell'università di Cambridge -.

Il rischio è piccolo ma è un rischio su cui dovremmo investigare e di cui dovremmo essere informati". Dai dati britannici il linfoma si presenterebbe in uno su 24mila impianti, si legge nell'inchiesta, che fa parte di un lavoro più grande chiamato 'implant files' sui dispositivi medici, mentre altri paesi riportano tassi maggiori. Fra le altre scoperte dei giornalisti c'è l'uso di materiali non abbastanza puri, riscontrato in Olanda, un gran numero di donne che si sono ritirate dai test clinici per verificare la sicurezza delle protesi e migliaia di segnalazioni di effetti collaterali, anche gravi, dovuti alle protesi e sfuggiti alle autorità regolatorie o coperti dai produttori.

fonte: Consortium of Investigative Journalists, ansa

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