Navigare nel corpo come il Gps dell'automobile. E' la nuova frontiera della chirurgia vertebrale rappresentata da un 'neuronavigatore spinale' utilizzato allo Spine Institute dell'American Hospital di Roma su un paziente over 50.
L'intervento di stabilizzazione vertebrale percutanea a cielo chiuso con l'ausilio del 'neuronavigatore spinale', è stato eseguito da Franco Postacchini e Pier Paolo Maria Menchetti, coordinatori dello Spine Institute.
Il neuronavigatore riduce i tempi dell'operazione e il sanguinamento totale, con il vantaggio di minor dolore per il paziente e di un recupero entro un paio di giorni.
L'over 50 "era affetto da grave instabilità alla colonna vertebrale, e soffriva da mesi di gravi dolori invalidanti - spiega Menchetti - l'intervento si è svolto a 'cielo chiuso', cioè senza un approccio invasivo, con 4 piccole incisioni di 2 centimetri ed è durato un paio di ore. Le recenti tecniche mininvasive per la stabilizzazione vertebrale richiedono sempre più accurate informazioni intraoperatorie che consentano di monitorare in tempo reale le operazioni compiute dal chirurgo sull'anatomia nascosta del paziente.
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