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Inps, si riducono le visite fiscali: a causa delle norme sulla privacy

Previdenza Redazione DottNet | 21/09/2018 11:04

I giorni di malattia dei dipendenti pubblici nel secondo trimestre calano del 4,8%

I giorni di malattia dei dipendenti pubblici nel secondo trimestre 2018 sono stati 6.378.267 con un calo del 4,8% rispetto allo stesso periodo del 2017. Lo si legge nell'Osservatorio Inps sul Polo unico di tutela della malattia nel quale si ricorda che l'Istituto da settembre 2017 ha la "competenza esclusiva" a gestire le visite mediche di controllo anche sull'82% dei lavoratori pubblici in malattia (come accadeva per i privati).

Per i lavoratori privati i giorni di malattia nel secondo trimestre sono stati 19,3 milioni con un aumento dell'1,1% sullo stesso periodo del 2017.

Se si guarda ai certificati di malattia inviati all'Inps per i pubblici sono stati 1,2 milioni (-2,2%) mentre per i privati sono stati quasi tre milioni (2.998.741) con una crescita del 3,9%. Nel periodo l'Inps ha effettuato 102.000 visite a lavoratori pubblici e 120.000 a lavoratori del settore privato. In pratica sono state fatte 84 visite ogni 1.000 certificati nel pubblico e 40 ogni 1.000 certificati nel privato.

Nel secondo trimestre del 2018, per le visite mediche d'ufficio del settore privato - si legge nel comunicato Inps - si registra, rispetto al trimestre precedente, una drastica riduzione del tasso di idoneità, vale a dire il rapporto tra il numero di visite con esito di idoneità al lavoro e il numero di visite effettuate. Questo indicatore si riduce da 40 a 15 ogni cento visite mentre il tasso di riduzione prognosi si riduce in modo marcato passando da 6,3 a 4,2.

Queste riduzioni - spiega l'Istituto - "sono da imputare, in buona parte, alla sospensione, a partire dal marzo 2018, dell'utilizzo del modello statistico di data mining "Savio" che consentiva all'Inps di concentrare le visite mediche di controllo sui casi in cui è più ragionevole ipotizzare che il certificato medico del lavoratore riporti una prognosi non coerente con lo stato di salute". La sospensione del modello "Savio" è stata decisa a seguito dell'intervento del Garante della privacy che ha avviato un procedimento sanzionatorio nei confronti dell'Inps per la violazione di più norme vigenti a tutela della riservatezza dei dati personali.

L'Inps sostiene che tra le variabili considerate nel modello Savio, "non vi sono assolutamente i dati nosologici relativi alla malattia da cui è affetto il lavoratore" e confida di "trovare una soluzione al problema che da un lato, consenta di tutelare la privacy dei lavoratori e, dall'altro di evitare un ulteriore spreco di risorse pubbliche, consentendo all'Inps di svolgere in maniera efficiente ed efficace le visite mediche di controllo per la malattia".

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