Il medico padovano da oltre 30 anni segue in particolare la Sindrome di Gitelman e la Sindrome di Bartter, malattie renali genetiche rare
Il prof. Lorenzo Calò dell'Azienda Ospedaliera/Università di Padova è stato confermato anche per il 2018 (quinto anno consecutivo), primo al mondo nell'ambito delle malattie renali. Calò da oltre 30 anni segue in particolare la Sindrome di Gitelman e la Sindrome di Bartter, malattie renali genetiche rare che compromettono il riassorbimento tubulare renale di potassio e di magnesio. La conseguente riduzione nel sangue di potassio e magnesio può indurre l'insorgenza di aritmie cardiache che nei casi più gravi possono anche essere fatali e, seppur raramente, anche evolvere verso l'insufficienza renale cronica. L'analisi genetica identifica la mutazione nel gene che codifica per la proteina responsabile del trasporto tubulare renale del potassio permettendo la diagnosi di certezza.
Un aspetto peculiare di queste malattie genetiche renali rilevato da Calò, riguarda poi lo studio delle basi cellulari e molecolari dell'ipertensione arteriosa, per il quale il professore ha fatto di queste malattie un riconosciuto modello umano unico portandolo alla ribalta mondiale. I pazienti con queste malattie, infatti, pur possedendo molte caratteristiche biochimiche ed ormonali tipiche dell'ipertensione arteriosa, non hanno l'ipertensione. "Capire perché questi pazienti non diventano ipertesi pur possedendo caratteristiche ormonali e biochimiche dell' ipertensione arteriosa - sostiene Calò -, può essere di grande importanza per capire le basi cellulari e molecolari dell' ipertensione arteriosa stessa". Gli studi di Calò hanno permesso di delineare nell'uomo nuovi meccanismi biochimici e identificare nuove proteine che possono svolgere un importante ruolo nella conoscenza della fisiopatologia dell'ipertensione arteriosa, nell'efficacia del suo trattamento e di quello delle complicanze cardiovascolari e renali dell'ipertensione.
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