Costretto a chiudere, dopo 14 anni di successi e piena soddisfazione delle famiglie, il progetto di vaccinare, per il primo biennio di vita, negli studi del pediatra di famiglia
Senza una parola di spiegazione, senza neanche una risposta alla lettera ufficiale che ATS Città metropolitana di Milano aveva inviato in Regione nel novembre dello scorso anno, chiedendo il rifinanziamento di un modello di successo, rischia lo stop dopo quasi 15 anni l’esperienza maturata in alcuni comuni dello hinterland milanese: Bollate/Baranzate, Novate Milanese e Paderno Dugnano.
"Un vero e proprio fiore all’occhiello della pediatria di famiglia e del sistema sanitario lombardo, che prevedeva le vaccinazioni del primo biennio di vita ai piccoli assistiti direttamente nei nostri studi; con grande soddisfazione da parte delle famiglie, per le quali il Pediatra di Famiglia è chiaramente una figura di riferimento, che ispira fiducia", lo definisce, amareggiato, Luca Brivio, Vice-Segretario Nazionale e Coordinatore per ATS Città metropolitana di Milano di Simpef.
"Che la nostra esperienza sia un successo, lo testimoniano almeno tre cose. Primo, il fatto che sia stata sostenuta con forza – e lo sia ancora dopo ben 14 anni – dall’Azienda Sanitaria; secondo, le firme di protesta che stiamo raccogliendo da centinaia di famiglie, che improvvisamente si trovano orfane di un servizio più che gradito, grazie anche al fatto che la maggior parte delle sedute vaccinali coincide con le visite dei bilanci di salute; terzo, i livelli di copertura vaccinale raggiunti in questi anni, superiori alla media della nostra stessa ATS di appartenenza, sia per la vaccinazione esavalente sia per quelle anti-pneumococcica, anti-meningococcica B e C, anti-Rotavirus e soprattutto per quella trivalente contro morbillo, parotite e rosolia, dove la percentuale raggiunta supera il fatidico tetto del 95% dell’immunità di gregge (95,6%), con ben 4 punti percentuali in più rispetto alla media di ATS (91,6%). Inoltre, tali livelli di copertura vengono raggiunti in tempi più rapidi rispetto ai centri vaccinali. Questi dati sono certificati dall’ATS, non sono di parte", chiarisce con orgoglio Brivio, anche a nome degli altri colleghi Simpef che con lui partecipano al progetto.
Purtroppo, come spiega il Vice-segretario Simpef, l'ATS Città Metropolitana di Milano ha fatto sapere che non ha più fondi per finanziare il progetto, a partire dalla coorte 2018, e che, rivoltasi alla Direzione Generale Sanità della Regione Lombardia per ottenere un finanziamento ad hoc, non ha ricevuto risposta.
"Non c’è più molto tempo a disposizione – spiega Brivio. Siamo riusciti a ottenere una proroga per vaccinare almeno i nati del primo bimestre 2018, ma dal primo maggio, non saremo più in grado di prendere in carico i bimbi nati nel mese di marzo, che dovrebbero essere vaccinati a partire dal terzo mese di vita. Eppure, il nuovo Accordo collettivo nazionale, firmato poche settimane fa, prevede proprio un maggiore coinvolgimento del Pediatra di Famiglia nella gestione vaccinale. Questa decisione è del tutto contro corrente. Infine, non si tratta certamente di una questione economica. Chiudere la nostra esperienza non porterà alcun risparmio, perché se i centri vaccinali devono riprendere in carico gli assistiti prima vaccinati negli studi dei pediatri di famiglia, dovranno sicuramente riorganizzarsi, con nuovo personale oppure facendo lavorare il personale presente in straordinario, ingenerando comunque nuovi costi. Proprio, non ne capiamo le ragioni", conclude Brivio.
Occorre rafforzare il modello assistenziale della Pediatria di Famiglia. Le proposte della FIMP in occasione del 51° Congresso Nazionale Sindacale di Roma
Miraglia del Giudice: “La scienza ci fornisce prove inequivocabili: è tempo di agire per proteggere la salute delle future generazioni. Le istituzioni accolgano il nostro appello”
"La salute dell’adulto si costruisce fin dall’infanzia. Le buone abitudini acquisite nei primi anni di vita sono infatti un vero e proprio elisir che protegge nel tempo, contribuendo a prevenire molte malattie croniche dell’età adulta"
Marseglia: “Rilevare la minaccia della patologia (ancora senza sintomi) è l’unica via per evitare inaspettate e gravi crisi di chetoacidosi e frenarne l'evoluzione”
Sin: l’alcol è una sostanza tossica e teratogena in grado di passare sempre la barriera placentare, indipendentemente dall’unità alcolica assunta o dalla frequenza di consumo o dall’epoca gestazionale e raggiunge il feto
Di Mauro: "ogni bimbo è unico e speciale, genitori siano flessibili"
Staiano: "Importante che la comunità e le famiglie siano consapevoli delle sfide che il cambiamento climatico comporta"
Con l'arrivo della stagione estiva e con l'inizio delle tanto sospirate vacanze, la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps) fornisce una serie di raccomandazioni
Commenti