Nuove prospettive di trattamento.
La glomerulonefrite membranosa rappresenta il 20% dei casi di sindrome nefrosica dell’adulto, con una incidenza annuale di 1/100.000 pazienti/anno. Negli ultimi 10 anni è stato identificato nelle cellule podocita del nefrone, il vero responsabile del processo patologico. Nei pazienti esposti a fattori di rischio ambientali e geneticamente predisposti, le cellule podocita espongono epitopi antigenici quali recettore della fosfolipasi A2 e trombospondina tipo 1, che diventano bersaglio di autoanticorpi in grado di attivare il processo patologico e determinare un danno alla membrana basale glomerulare.
Rimane incerto il meccanismo effettivamente patogenetico di queste complesse interazioni.
Altri trials evidenziano nuove possibili opzioni terapeutiche e diversi orientamenti della ricerca su meccanismi di blocco specifico ed aspecifico (ACTH) e più occasionali segnalazioni prendono in considerazione. Queste novità in campo patogenetico e terapeutico hanno determinato un impulso alla ricerca sui processi patologici implicati nella genesi delle nefropatie glomerulari ed avviato nuove prospettive di trattamento.
Fonti bibliografiche:
Ricerca del San Raffaele di Milano presentata a Belfast
Studio pubblicato sull'American journal of transplantation
Intervento in Usa, speranza per migliaia di malati in lista attesa
E' una malattia renale autoimmune che compromette la funzione del rene: circa un terzo dei pazienti con nefropatia membranosa progredisce verso la fase terminale
Ricerca del San Raffaele di Milano presentata a Belfast
Studio pubblicato sull'American journal of transplantation
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E' una malattia renale autoimmune che compromette la funzione del rene: circa un terzo dei pazienti con nefropatia membranosa progredisce verso la fase terminale
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